venerdì 29 luglio 2011

IL MIO MOTORE

Nel mondo della bici ho scoperto molte differenze tra i vari ciclisti. C'è chi presta più attenzioni al mezzo, chi come me si interessa di più al proprio fisico, chi pedala e basta, chi segue tutto. Io come già detto ho molta attenzione per il mio fisico in particolare il mio cuore. Il cuore è il motore, pompa sangue a tutto il corpo, più sangue circola più la prestazione di uno sportivo migliora, questa in breve è la mia conclusione. Perciò ho scoperto alcune caratteristiche del mio motore. Sono un diesel, le gare xc non sono il mio forte, i battiti fanno fatica ad alzarsi da freddo. Quando entro a regime sento che che posso alzare i ritmi, ma il riscaldamento per me è molto importante. Sono molto delicato, devo prima affrontarlo senza forzare, poi devo aumentare i battiti, ma senza esagerare e cercare di mantenerli su, infatti quello che mi rovina spesso la prestazione è l'attesa in griglia. Devo continuamente schiaffarmi le gambe e il torace tanto che sembro nemmeno furbo, se faccio streching perdo tutta la tensione accumolata.
Questo lo sapevo da tempo e ne ho avuto la conferma ieri sera grazie l'aiuto del cardio. Corsa a piedi in salita, alla partenza avevo 80 battiti,ero di fretta, inizio correre e arrivo a 127-134. Provo ad aumentare ma non arrivo ai 150. Questo nei primi 10 minuti. La prima salita arrivo a 150- 155 e per arrivare a 165 ne devo dare dentro un bel pò. Finalmente superato i 165 in un attimo arrivo a 179-180. L'obbiettivo di ieri sera era di allenare la forza resistente, quindi dovevo aumentare i battiti fino al -20% del valore di soglia. Se il mio limite ipotetico è a 190, dovevo lavorare sopra i 160. Erano ripetute in salita di 3-4 minuti. Tra le ripetute recuperavo attivamente senza fermarmi, fino a scendere a 120 battiti. La seconda stessa storia, dai 140 ai 160 passava molto tempo, poi in attimo ero già a 178, ma ne avevo ancora da spremere.
Conclusione di sta solfa? Non ghi no capio un ciuffolo, so solo che ho un motore diesel ci mette un pò tanto ad entrare a regime, però una volta che sono caldo posso pedalare per ore anche ad alti ritmi; il mio diesel ha 6 marcie: prima e seconda rapide fino a 130, terza e quarta molto lunghe fino a 160, quinta e sesta brevi da 160 va su veloce. Una cosa sono sicuro che è una qualità, il recupero. Anche se dopo uno sforzo intenso tipo ripetute di ieri in cui sono arrivato a 178, rallentando la corsa scendo in 15-20 secondi a 120 battiti. Questa qualità penso che sia dovuta alle nuotate in piscina di quest'inverno.
Inoltre ho fatto un'altra scoperta: se per alcune settimane ci si allena per bruciare grassi e fare fiato, quindi si lavora al di sotto dei 150 battiti, nelle uscite successive se si deve alzare i ritmi si fatica un bel pò. Per qualcuno quello che ho detto non sarà certo una novità, ma per me sono scoperte fatte da solo senza che nessuno me lo dica. E' proprio vero che se ascoltiamo il nostro corpo il primo medico possiamo essere noi stessi, fin che si tratta di cercare le cause, per le cure è un altro paio di maniche.

mercoledì 27 luglio 2011

TAPPA ANTICIPATA

Col bocon in bocca si usa dire così, sono partito oggi alle 13:00, vedendo le previsioni di stasera, ho preferito percorrere la tappa oggi pomeriggio. Un'ora e mezza, poca ma fatta ben. 42km in totale, dove non ho affrontato asperità impossibili. Quasi tutta pianura, eccetto la salita della Rocca di Lonigo. Uscita con le ruote fini, penso che non sia necessario dirlo visto il nuovo acquisto. Meno dura di lunedì si è presentata la bici, più scorrevole, anche la mia condizione sembra risvegliarsi. Le gambe sono sempre lentine, oggi ho provato ad avere una pedalata più allegra, in modo da svegliarle dal letargo che sono piombate in ferie. Pian piano sembrano migliorare, ma manca ancora molto dalla condizione in cui ero un mese fa. Ho buttato dentro qualche cambio di ritmo si in pianura che nella leggera salita. Niente di particolare eccetto che è proprio bello pedalare su una bici sulla quale si sta bene. Tutto qua ciao ciao

martedì 26 luglio 2011

ECCOMI QUA

Tornato dalle ferie, una bella settimana passata all'insegna del dormire, sole, mangiare, guardare la miriade di tette che giravano in spiaggia senza le adeguate coperture e naturalmente non mi sono fatto mancare la bici. La giornata tipo era questa: mattino sveglia alle 09:30, salvo uscita in bici la sveglia era allora alle 07:00; colazione abbondante, giro al market del campeggio per prendere i panini, passeggiate di 2 ore in spiaggia, ritorno in tenda pranzo a base di panini con affettato tipico toscano, lettura del corriere della sera dalla prima all'ultima pagina, gazzetta solo gli articoli che riguardavano il tour, poi alle 15:30 via in spiaggia sotto il sole e li tra dormire guardarci in giro leggere e altre cose arrivavano le 19:30. Ritorno in tenda doccia cena e qualche sera si usciva in paese tra l'altro molto carino. Altre sere si rimaneva in tenda a giocare a carte.
Come dicevo non mi sono fatto mancare la bici; sono ancora stupito da quanta passione di bdc ci sia in Toscana. Percorsi segnalati, miriade di ciclisti che vanno in gruppi da 50, tanto che una volta raggiunto mi sono chiesto se ero dentro ad una granfondo. Le salite non mancano di certo ma mi sembrava di essere sui colli Berici, un continuo mangia e bevi con salite massimo lunghe 5km. Il mio giro era il seguente: Castiglione-Tirli-Rasi-Gavorrano-Puntone-Castiglione, 70km circa, due uscite in totale una martedì e l'altra giovedì. Ho pedalato guardandomi in giro e per ammirare il paesaggio. Bella la Toscana anche nell'entroterra, un pò brulla poco verde, tanto giallo. Paesi che si arrampicano sulle colline, centri abitati chiusi al traffico e filosofia di vita che fa del'' fermiamoci prima di sudare'' il suo slogan. Una settimana è volata, ma nello stesso tempo è stata sufficiente per ricaricare le pile.
Ieri non vedevo l'ora di finire i lavori di casa per poter salire sulla mia nuova bdc: WILIER IZOARD XP. Carbonio 2k 105 con guarnitura e freni fsa, 50x34 e 25/11, mai avrei pensato di montare un 50/34, ma su consiglio del meccanico ho accettato. Tappa di ieri che mi ha portato a Cazzano Tregnago Badia e salita di Cà del diaolo e casa. Tanta fatica mamma quanta, non pensavo di aver lasciato le gambe in ferie. Comunque la bici mi ha fatto una buona impressione, comodo il carbonio su strada,ma molto nervosa e reattiva sia in discesa che in salita. Finalmente riesco a tenere le mani basse sul manubrio, con l'altra non ci riuscivo a starci tanto, ero troppo lungo mi mancava l'aria. Anzi adesso sto quasi meglio a mani basse. E' ancora un pò duretta nella zona posteriore del cambio, ma penso che si prenderanno.

venerdì 15 luglio 2011

O MA QUANDO VETO IN FERIE?


Quest'anno vo qua. Te piase. Castiglione della Pescaia, bello no? 4 anni fa ci sono stato e adesso ci ritorno, oh grullo! Domenica si parte e ritorno domenica dopo. Quindi non pensate male se per una settimana non scrivo, so solo in ferie. uff
Come i petachini, taccagni, tegnosi in italiano i tirchi vado in tenda e la bici? decido sabato sera quando carico la macchina.
E COME DICE SILVIO A CHI LAVORA BUON LAVORO CRIBBIO

RIFLESSIONI SUL TOUR

A grande richiesta da parte dei media mi è stato chiesto di scrivere alcuni riflessioni riguardo al Tour de France. Tale articolo sarà pubblicato domani sulla Gazzetta dello Sport, nella sezione degli annunci dedicata a PRESTAZIONI... AHAHAHAHAHAHAH AH. Me la rido da solo e me sbogolo da solo. Della serie '' lodate sesto che te ghe un bon manego'' oppure '' ridi ridi che la mama la ga fatto i gnochi''. Ah oncò se magna gnocchi con la cannella, non i me piase.
Ieri vedendo la tappa mi sono commosso, ero felice come un bimbo piccolo, vedere Basso e Cunego li davanti come protagonisti mi faceva saltare sulla poltrona. Tanto tempo abbiamo visto il solito monologo che aveva visto come protagonista Contador. La progressione di Frank Schlech a prima vista mi ha fatto impressione, sembrava su un una moto, li ha lasciati tutti li sui pedali, ma a fine gara sentendo parlare Basso, non era nemmeno stanco ho pensato che l'ha lasciato andare per risparmiare energie. Vedere Contador arrivare staccato significa che anche lui è un umano che ha le sue giornate no. Il bello è che i nostri non si sono limitati a stare con i primi ma l'hanno fatta da protagonisti, soprattutto Basso, esteticamente è il più bello sulla bici, non si muove con le spalle ha una cadenza di pedalata impressionante, le tiene sempre sulle 90 anche quando allunga, butta giù qualche dente e aumenta. Questo lo può fare chi è in una forma strabiliante. Cunego è sempre rimasto li gli altri aumentavano lui con il suo ritmo si riportava sotto, secondo me è quello che tra i primi si è risparmiato di più. Sarò di parte perchè Cunego è il mio preferito. La differenza tra Basso e Damiano è che il primo sà di essere in forma l'altro ha provato a vedere se ce la fa a stare con i primi. Era sempre agile raramente scalava qualche dente, aumentava i giri senza forzare troppo. Non è bellissimo da vedere sulla bici, ma non molla mai, ha una grande forza di volontà, è il mio preferito sia perchè è di Verona, ma anche perchè rispecchia un pò il mio carattere.
Per quel che riguarda Contador, non era leggero come di solito, lo vedevo pesante e affaticato. I cronisti dicevano di vederlo bene e che avrebbe attaccato, boh ho pensato che non ci azzecco mai e che di bici non capisco un piffero. Invece gaveo rason, lo si vedeva dondolare, bocca aperta, gamba che sprofondava e poi era lenta a tornare su. ALà IGNORANTI, l'anno prossimo vengo io a fare l'opinionista al giro e al tour. Alla fine per concludere la mia riflessione è inutile dire una cosa: FORZA CUNEGO

giovedì 14 luglio 2011

SI PARLA DI PESO

Oggi tra i vari blog che seguo si parla di peso. 20grammi di qua, 20 grammi di la, ma nessuno mi batte, due chili in un mese. Si da qualche tempo ho inserito settimanalmente qualche seduta di corsa a piedi. A mio avviso è il miglior modo per perdere peso. Sul blog non lo scrivo più di tanto perchè non è così interessante come una uscita in bici. A parte qualche incontro con qualche bella sgnappolona che si sta mettendo in forma per il mare, non succede altro. Qualcuno potrebbe dire che si parlava di bici, ma io affermo che la bici si muove se qualcuno pedala, quindi il peso andrebbe inteso nel complesso. Poi dopo la seduta (intesa nel suo vero senso della parola) di stamattina penso di aver perso ancora qualche etto ahahahahahahahaha ah

CONSIDERAZIONI

Ieri pomeriggio ho sistemato la ruota bucata domenica, smonto e stallono il tubless Geax Gato da 1.9. Pulisco l'interno dalla schiuma del fast, passo la carta vetrata dove c'è il buco e incollo con il mastice una pezza per camera d'aria. Per essere sicuro butto dentro il lattice bianco, un lavoro che si può definire appiccicoso se non lurido. Ho faticato non poco per gonfiare sta ruota e a dire la verità non è il massimo sia nelle prestazioni che nella praticità. I talloni sono duri da inserire nel cerchio, per quanto la gonfio sembra sempre molla, anche al 2. Le prestazioni in tenuta sono scadenti a mio avviso, sarà forse che è poco larga, ma sia su fango che su sterrato sembra che vada per conto suo, poi il materiale è troppo gommoso facile pizzicare, l'ho comprata per il prezzo economico, ma non vedo l'ora di consumarla. Le Geax le ho provate tutte, ma nessuna ni ha soddisfatto.

martedì 12 luglio 2011

UNA DOMENICA DA SOLO

Ore 08:00 si parte, giornata calda sin dalle prime ore del mattino. Obbiettivo di giornata è arrivare a San Bortolo attraverso sentieri. Si sale dalla salita del Pigno scendo a Soave e mi collego con il giro della Soave Bike. Non so se le mie gambe erano in condizione, ero concentrato per vedere se il sentiero Cai era ben segnalato. E' strano quella strada l'avrò fatta centinaia di volte, ma mai mi ero accorto delle segnaletiche del sentiero cai. E' proprio vero, ci accorgiamo dI certe cose che abbiamo attorno solo quando ci servono. Il sentiero num 19 mi porta fino a Bolca, fino alla pala eolica è noto a tutti, dopo si segue la sterrata che sale al fianco della pala, è un tratto della Durello. Si esce sulla strada che da Sprea mi porta Bolca, si prende la direzione verso questo paese. Allo stop si gira direzione S.Bortolo. Qui attraverso asfalto vado in paese a bere un caffè e una coca. Poi decido di tornare verso valle ma all'altezza del campetto di calcio di Bolca sono attirato da un sentiero che è segnalato con freccie gialle su sfondo rosso. Non conosco il nome ma è veramente carino, ben segnalato impossibile smarrire la via. Si scende a valle su fondo ghiaioso, poi qualche tratto in single track divertente, si passa attraverso alcune contrade, poi entra in un bosco umido, poi sfiga ha voluto che bucassi. Attenzione la discesa nel bosco presenta canaline delimitate con lamierino che sporgono, beh mi hanno tagliato la ruota anteriore. Risistemo alla mano peggio la forature ma non tiene, passo per una contrada e chiedo dove finisce il sentiero; il sentiero attraversa la salita che parte da S.Andrea per arrivare a San Bortolo, da li sale per arrivare a Campofontana, almeno così mi è stato detto. Io per cause forzamaggiore sono sceso dalla provinciale di Illasi. Sono tornato a casa contento perchè ho scoperto un sentiero che non avevo mai fatto. Certe volte non esco in mtb perchè le strade che abbiamo attorno sono sempre le solite e per scoprire nuove vie bisogna pedalare almeno due ore. Personalmente però aver pedalato due ore di strade conosciute, per andare a fare un sentiero mai fatto di 10km, ne ha valso la pena, è una soddisfazione unica per me.
Un colpo de matto mi è venuto ieri, mi sono comprato la bdc nuova, una Wilier in carbonio 2k, cambio 105 dietro con guarniture 50/34 fsa personalizzata Wilier. Naturalmente il colore è il rosso, perchè rosso è il colore del Mante.

mercoledì 6 luglio 2011

TAPPA IERI

Partenza alle 18:30, giornata calda con un pò di vento che infastidiva sui rettilinei. 60km con due gpm, uno a punta San Felice e l'altro alla Pala di Badia. Negozio- Cazzano percorso in 35minuti, causa attesa di un compagno di fuga che ha attaccato bottone, come si usa dire, e abbiamo chiacchierato volentieri fino al gpm di San Felice. E' carino ogni tanto pedalare in compagnia di qualche sconosciuto, si scambia qualche parola e ci si confronta il mezzo e modo di stare in bici. Scollinato e scesi a Tregnago ci salutiamo e io continuo direzione Badia. Qui ho aumentato la velocità fino all'inizio salita della pala. L'ho affrontata alla media dei 15orari, di più non andavo. Ero un pò stanchino, ancora prima di partire avevo questa sensazione, comunque l'ho portata a termine questa salita. Scendo da Castelvero, SanGiovanni e casa. Niente da segnalare in questo tratto, la tappa si è chiusa in due ore e qualcosina.
Mi sono dimenticato di una cosa: ho idea di cambiare la bdc, mi sono informato sulla Wilier che in questo periodo è in offerta e direi che sarebbe un'ottima occasione: telaio 2k monta il 105 con la moltiplica dell'fsa, ruote fulcrum prezzo bici 1690euro. BO VEDIAMO

COME EL PRESSEMOLO

martedì 5 luglio 2011

MARATHON DEL MANTE

Giro in mtb domenica, un'uscita solitaria di 3 ore e mezza in cui mi sono pippato 60 e rotti km. Alle 08:30 sveglia e il giro l'avevo già impostato nel mio gps mentale. Tanto per iniziare volevo la Ponsara per alzare i battiti. Volevo un giro lungo, quindi dovevo andare lontano, ma se andavo lontano verso nord rischiavo di trovare freddo in quota, quindi mi dirigo verso ovest. Fatta la prima asperità scendo verso Soave, San Vittore e la salita della gara di Colognola che mi fa scollinare vicino ai Tosetti. Continuo seguendo il giro della stessa gara, scendo a Illasi e mi incrocio con la Tre Valli e gran parte del giro sarà quello della omonima gara. La condizione fisica dopo la Ponsara è molto buona, mi accorgo dalla velocità che nei mesi scorsi faticavo ad arrivarci, mentre adesso la tengo senza difficoltà, infatti l'asperità ai Tosetti l'ho affrontata ai 10 orari e senza faticare, le gambe affondavano bene nei pedali. In discesa, causa le rare uscite in mtb, sono un pò carente, sono sempre rigido e quando me ne accorgo e mi rilasso la guida diventa più fluida e corretta.
Il giro continua con l'attraversamento del Progno e la salita seguenta affrontata con una bella gamba allegra senza strafare. continuo sul giro della Tre Valli, giù a Mezzane e salita dei cancelli. Sentivo tra le foglie degli alberi un chiacchierio che veniva dall'alto, aumento il ritmo come se fossi in gara, era un piacere sentire la bici scorrere ad ogni colpo di pedale, non c'erano radici, sassi smossi, solchi dell'acqua che impedivano la mia avanzata inesorabile. Raggiungo e supero i due biker che chiacchieravano, scollino e mi accorgo che non ho preso il tempo in cui ho iniziato la salita. Peccatp perchè penso sia stato un tempone. Scendo attraverso la discesa di Marcenigo, centro Tregnago e salita al capitello di S. Anna. Non mi ricordavo che fosse tutta asfaltata, così una volta superato il gpm salgo ancora sul monte Garzon che compensare il bitume scelgo un fondo molle per faticare ancora di più, MASUCHISMO. Da questo punto è tutta discesa, salvo lo strappo di Sanfelice. Ritorno a Boccascalucce, Bassanella salita del Pigno e ritorno. Giro solitario, eccetto i due biker non ho incontrato nessun altro. Ho ascoltato la natura la mia bici e le mie gambe, a volte parlano di più loro che una folla di persone.

sabato 2 luglio 2011

UN GIRO SUI MONTI

Ieri sono stato impegnato tutto il giorno, non ho potuto scrivere dell'uscita di giovedì. Alle 19:00 prendo la mia bdc e dopo due settimane che non pedalavo, sono andato a Cazzano per affrontare la salita dei monti di Montecchia. Una salita a mio parere duretta, non ha muri duri, ma le pendenze quando cambiano si sentono. La strada in piano fino a Cazzano l'ho affrontata tranquillamente ai 30orari. Inizia la salita e le mie gambe stanno bene. Sono stanche, ma la sensazione è strana; la velocità è costante ai 15-16km/h. Ad ogni colpo di pedale sento che la bici avanza, la gamba scende agilmente e risale altrettanto velocemente nonostante pedali con il 21-23 dietro. Il 25 lo metto in qualche punto più duro, ma la maggior parte della salita l'ho fatta con il 23. Non mi alzo mai sui pedali, non ne sento il bisogno, ad un certo punto mi accorgo che sto solo spingendo e allora inizio anche a tirare su i pedali, la velocità aumenta e sgrano fino al 19. Tocco i 25orari e un sorriso mi si stampa in faccia, sto bene penso. Era ora finalmente, era dal 2009 che non mi sentivo così in una salita. La pedalata è ancora potente non è agile come allora, ma in quel periodo pesavo 67kg ed ero tropo tirato. Poi il mio giro continua per Montecchia, Roncà attraverso la strada della germania , Sarmazza e casa. 40km totali per sentirmi in forma