giovedì 31 maggio 2012

PROCESSO ALLA TAPPA

Tappa rigorosamente in bdc, visto il temporale di stamattina ho preferito le ruote fini per non incontrare fango, quest'anno ne ho incontrato abbastanza alla Prosecchissima e basta per tutto l'anno.
Partenza attorno alle 12, beh un pò prima 11,26 per la precisione. Visto che in negozio mi stavo grattando i marroni, ho pensato che anche la sella della bici può fare la stessa funzione, forse si sentiranno un pò soffocare in quella posizione, ma fa lo stesso. Dove vado, monti di Lonigo? No troppo facile, Cazzano-Monti? Quasi quasi, ma è troppo brulla, poi la discesa a Montecchia è piena di buche e scivolosa.   Badia e la Pala? Ni, facilina come salita, Brenton? Si si in questo periodo al Mante gusta molto la Calvarina, Allora si parte. Costalunga, Terrossa, i saliscendi che mi portano a Roncà mi aiutano a scaldarmi. Pedalo agile, mi sento benino, non al massimo, penso che la tappa di lunedì che mi ha visto salire a Sprea a bomba, abbia i suoi effetti sulla condizione di oggi. Inizia la salita, per me indecifrabile, non riesco a capire quali punti siano più duri. I continui tornanti non facilitano il recupero, comunque salgo bene. Subito resto agile,poi mi stufo di pedalare sul treciclo e metto un rapporto più impegnativo. Le pedalate sono attorno ai 70 colpi, i battiti sono 170, ma fanno fatica a salire, ho visto che il massimo sono stati 180 oggi. Comunque non mi sono mai sentito in affanno, la velocità non è mai scesa sotto gli 11 orari, anzi in certi punti ho visto i 17, vabbè nei pochi tratti in cui spiana ho toccato i 21, ma non ne tengo conto. A metà salita inizia a piovere ma ormai sono in ballo e si balla. Arrivo in paese a Brenton e guardo il cronometro, 20 minuti circa non male per me, la salita continua ma allora ne perdo il conto, al gpm esce il sole e afa. I tratti che seguono sono saliscendi, qui faccio girare le gambe fino alla Agugliana. Discesa a Montorso, boia che brutta, pensa farla in salita. Freno e la bici va avanti lo stesso, sbaglio un paio di curve, ma arrivo in paese sano e salvo. Da qui fino a casa ci sono 12km in piano, interrotti da un paio di rampe da fare a canon e così è stato. Beh niente male oggi, sulla rampa di Montebello ho visto le virgolette blu, ma per il resto non male.
Mi è tornata l'abbronzatura del ciclista, ops del muratore. Mani bianche braccia scure segno dei pantaloncini e delle calze. Mia moglie dice che sono orribile, ma io ne vado fiero. E' un marchio, non ho il segno del caschetto nonostante lo indossi sempre, ma di questo segno preferisco farne a meno. Mi è rimasto impresso Walter Costa, 3 anni fa alla Prosecchissima, quando l'ho incontrato al ristorante la sera prima della gara. Aveva zigomi,  mezza fronte, naso e mento scuri, il resto della faccia bianchi. Laura mi chiese perchè si era messo il cerone così male, che ne so gli risposi, sarà una moda.. Girai la domanda a Beghini e lui con molta naturalezza disse che era il segno del caschetto....... Io ero alle prime armi con la mtb, ma ogni volta che esco con il sole spero sempre di non tornare con il segno del caschetto

I GIORNI DEL CICLISTA

Una considerazione stupida è il risultato della mia mente bacata; quale ciclista incontriamo nei vari giorni della settimana e nei vari orari? Nei giorni lavorativi si incontrano ciclisti di vario tipo, dal pensionato all'amatore agonista a colui che cavalca la bici  quando spunta il caldo magari per perdere peso; ma è il fine settimana che le classi dei ciclisti si distinguono. Una volta parlando con Matteo mi ha detto: al sabato si incontrano quelli presi per bene e non hanno problemi di lavoro, alla domenica coloro che rubano una mattinata a famiglia e al sonno. In effetti ha ragione, il sabato non saprei perchè lavoro sempre e non sono mai salito in bici, ma la domenica è vero, rubo la mattinata a famiglia e al sonno e il livello è pari al mio, logicamente più o meno. Aggiungo il lunedì: è il mio giorno libero e di conseguenza è il giorno che il tempo dedicato alla bici equivale alla domenica. Di solito parto verso le due del pomeriggio e raramente incontro altri biker. Posso confermare con assoluta certezza che i rari ciclisti che trovo sono tutti pensionati. Quindi il lunedì è il giorno dei pensionati. Li passo tutti, quasi . Lo scorso anno sulla salita di Castelvero ho raggiunto un gruppo di età media 60 anni. Mi sono accodato a loro in pianura e all'inizio salita non potevo rimanere in coda ancora. Scherziamo qualcuno poteva essere mio nonno. La salita inizialmente è dura e continua così fino al paese, poi la pendenza si fa più agevole fino alla pala. Convinto di lasciarli tutti dietro parto subito con un rapporto impegnativo per far vedere loro che non faccio fatica. Salgo sui pedali come Contador, penso di essere solo, ma..... dietro si sono infilati 4 del gruppo. Mi giro la loro età è oltre i 60 anni, hanno bici non recentissime. L'orgoglio mi dice che non è possibile, aumento il ritmo, i battiti salgono a 185, sono ancora li, cazzo uno mi affianca, se non fosse per i capelli bianchi sembrerebbe un prof. Depilato, magro, sembrava Birtele con i capelli. Arrivo al paese e sono tutti 4 a ruota, io sono al gancio, di più non avevo, penso che fra poco mi passeranno, un lampo di genio mi dice di girare verso Vestena, ma la strada è interrotta dalla frana...... Cazzo no.
Mi fermo.... dico no dai mi suona il cell..... faccio finta di rispondere..... non ne avevo più li osservo mentre salgono, sembravano caprioli. Il morale mi va sotto i tacchi, la testa volevo metterla in mezzo ai raggi, il primo istinto era di buttare la bici nel burrone di sotto, poi penso che è meglio di no, è nuova. Giro la bici e torno a casa, Laura mi chiede perchè già a casa? Rispondo che un gruppo di anzianotti mi ha passato in salita. Lei ride si mette a piangere da quanto ride.........
Dopo un anno ho avuto il coraggio di scriverlo, adesso ogni lunedì esco con l'angoscia che qualche pensionato si accodi alla ruota e che mi faccia mangiare il suo copertone in salita.

mercoledì 30 maggio 2012

RISCHIO CROLLI A MONTEFORTE A CAUSA DEL TERREMOTO

 A Monteforte d'Alpone la polizia municipale ha provveduto a mettere in sicurezza alcuni edifici gravemente danneggiati dalle scosse di terremoto avvenute nei giorni scorsi. Come si può vedere dalle immagini si sono formate delle grosse crepe su questi edifici che risalgono all'età del ferro. I vigili sono intervenuti dopo una solerte telefonata,fatta ai carabinieri da una signorina di animo premuroso e gentile.......... Dopo le scosse di oggi si è accorta che si sono formate sugli edifici queste grosse crepe, spaventata ha chiamato soccorsi. In un attimo con grosso sprezzo del pericolo le forze dell'ordine sono arrivate coadiuvate dalla polizia municipale e hanno provveduto a mettere in sicurezza l'area circostante. Il proprietario, un anziano signore è stato avvisato immediatamente.
 Questo sarebbe una grossa pubblicità in favore dell'operato dell'amministrazione comunale. La verità è un 'altra. Gli edifici sono di fronte alla casa dove sono nato e dove ancora abitano i miei genitori. Sono ruderi, le crepe fotografate esistono da una vita, le tegole messe in quella maniera ci sono sempre state, forse il terremoto ha un pò accentuato il tutto. Sulla situazione di questi edifici e riguardo l'uso cui viene fatto, l'amministrazione comunale è adeguatamente informata. Il sottoscritto ha consegnato all'ufficio protocollo ben 3 lettere a riguardo, ma mai è stata fatto un sopralluogo. Ho le fotocopie ma senza il timbro del protocollo, quindi sono equivalenti a carta igienica. Il proprietario di cui scrivo solo le iniziali G.M. seguito da nome e cognome Giacomo Montini, nonostante gli avvisi fatti se n'è sempre fregato, anzi ha affittato e ancora affitta abusivamente le case adiacenti a extracomunitari. Il comune lo sa, sa tutto ma mai si è mosso, tranne oggi, grazie alla chiamata fatta dalla signorina di animo premuroso e gentile....... chissà con quale speranza si sono precipitate le forze dell'ordine..... sa speraveli po....... come diceva mio nonno tira piassè un pelo de gnocca che 100 cavai........


martedì 29 maggio 2012

LESSINIA LEGGEND, LA MIA LEGGENDARIA DORMITA

Ore 5:00 di domenica , suona la sveglia, allungo la mano, la spengo, mi stiro i muscoli, voglio alzarmi ma.....
Laura mi sveglia alle 6:15 Andrea guarda che ora è......
Cazzo la Lessinia Leggend, ormai è tardi, la verifica tessere è fino alle sette, vabbè resto a letto. Chiama i suoceri dopo che aggiungano un posto a tavola.Alle otto mi alzo e vado a farmi un giro buonanotte.
Ero indeciso se fare il classic o l'extreme e in questo caso il sonno ha deciso per me. Mi dispiace non essere stato presente, ma come dicevano una volta: prima o dopo anca el musso el crolla. Dopo una settimana come la scorsa, con Divinus, lavoro e i soliti ritmi frenetici mi hanno un pò affaticato. Quindi se non sono io che mi prendo una pausa è sempre il corpo che se la prende.
Domenica comunque devo dire che in solitaria mi non fatto un bel giro. I soliti posti sinceramente mi hanno un pò annoiato, così decido di tornare sulla Calvarina, per trovare la strada che mi permette di collegarmi con il passo del Roccolo, sopra a San Giovanni. Alle otto sono in strada Sarmazza, Sorio e su dal cimitero di Sorio. La salita è carina, mi permette di arrivare in cresta. Li c'è una strada, anzi molte strade si congiungono su questa strada. Sentieri con ghiaia, qualche tratto cementato, ma il bello arriva dopo.Si arriva tra campi di viti, a sx salgo verso l'Agugliana, a dx si scende verso l'obelisco di Sorio. Giro a sx, salita regolare, mai dura,
 al bivio con croce tengo a sx e dopo alcuni metri giro a destra, entro in campi di che ne so, penso ulivi, e seguo il sentiero, anzi provo vari sentieri, entrano in un bosco fitto.

 dentro e fuori da un sentiero, tecnico con sassi e scalini, ops questo è un scalino un pò troppo tecnico( rif a foto sopra).Giro la bici e via dentro un altro sentiero, fino a quando non esco sulla strada che mi porta a Santa Margherita,500 mteri su asfalto e trovo la contrada Omomorto.






di fronte c'è un sentiero che scende verso la vallata  dx.                                                                                                                                                                                    
Lo prendo e qui inizia lo spettacolo, almeno per me è così















Questo è il sentiero do fronte alla contrada. In alcuni punti è segnalato con la freccia sotto. Cerco di seguirla, ma a volte manca e così improvviso scegliendo la strada che mi permette di stare il più possibile sul monte.

I sentieri sono tutti così, niente cemento, niente segni di trattori, manco di bici, boh

Questa è la vegetazione. La giungla del Vietnam, tutto tra alberi, sentieri che alternano discese a tratti ripidi in salita, tutto un saliscendi continuo.
 Non manca neanche un ponticello, carino

... e alberi caduti, si aggira arrampicandosi, prima la persona poi si tira su la bici. Il sentiero è dietro l'albero caduto. Da qui si continua con saliscendi, discese scorrevoli e rampe dritte. Il terreno è morbido, non oso immaginare come possa essere dopo giorni di pioggia, penso sia come le sabbie mobili. Arrivo sulla strada asfaltata che sale da Arzignano a S. Margherita. Si scende e al primo gruppo di case si gira a sx, tra un muro e capitello, c'è un sentiero, si sale su strada con ghiaia, poi ad un bivio si tiene la sx su strada sottobosco, si arriva al passo del formaio, seguire asfaltata fino alla base e seguire la sterrata verso l'agriturismo, strada dritta che mi porta al Roccolo. Li urlo di rocky balboa, perchè ho trovato 30km abbondanti mai fatti.
Girando così a casaccio ho scoperto molti dettagli per orientarmi: ogni insenatura del monte creata anche da un fosso, è seguita da un sentiero che sale in vetta, nel bosco riesco orientarmi osservando la muffa sui sassi, essa si forma sempre verso nord, così so dove sto andando e cosa c'è più o meno in quella direzione.
Scendo a S. Giovanni Ilarione, inizia a farsi tardi, ma la voglia di avventura è tanta. Mentre scendo penso che il fiume Tramigna ha una sterrata che lo affinca fino a Cazzano, il Progno idem fino a Giazza, il Chiampo lo stesso, vuoi che l'Alpone non abbia una sterrata che lo affianca? Alla cava di basalto, poco dopo le Boarie giro su strada che entra in un campo, arrivo fino all'Alpone, il ponte non c'è, vabbè Indiana Jones è il mio secondo nome, entro nel letto del fiume, mi lavo fino alle ginocchia, ebbene trovo mezza sterrata che a dx torna a S. Giovanni, mentre a sx scendo a Montecchia. Tra asfalto e sassi arrivo in piazza a Montecchia. Soddisfatto torno a casa, ho scoperto nuove strade, vicino a casa.

giovedì 24 maggio 2012

A CHE BELLINO...

 IN DISCESAIN SALITA

SEMPRE BELO




la Divinus si conferma ancora una volta una gran bella manifestazione riuscita alla perfezione. Qualcosa da migliorare c'è sempre, ma lo standard è di buon livello e, a differenza di tante altre "garette", qui si bada più alla sostanza che alla forma... servizi efficienti e organizzazione rodata, senza al contempo promuoversi con falsi toni trionfalistici e autocelebrativi.

Visto che ormai la SOSTANZA c'è, arrivati a questo punto, con 10 edizioni all'attivo ci si potrebbe anche aspettare una crescita dal punto di vista della FORMA, intesa come una maggiore attenzione al marchio/brand, all'aspetto mediatico e comunicativo... ad esempio la TreValli da questo punto di vista mi è sembrata un po' più avanti.

Però... la Divinus è bella proprio per quel senso di "gara di paese", molto semplice e senza fronzoli, dove si respira veramente un'atmosfera casalinga. A Monteforte ci si senti veramente coccolati e benvenuti e ogni volta è sempre un piacere tornarci.

Gli elogi alla qualità di ristori, pacco gara, pasta party, ecc... ci stanno tutti e sono meritati. Sicuramente sono migliori di tanti altri eventi, ma secondo me questa dovrebbe essere la normalità in ogni gara... basta saper far bene il proprio dovere... e lo staff di Andrea B. e dell'Hellas Monteforte non tradiscono mai le attese.

Belle le "chicche" dei cartelli "salita pericolosa"  e l'effetto sonoro al passaggio sulla linea d'arrivo (grezzo ma efficace e simpaticissimo!).

Per concludere.... voto 7 e mezzo. Per i miei standard lo considero un evento "normale", dove c'è tutto quello che serve, tutto funziona e tutto è gestito bene. Qualcosa di migliuorabile c'è (ma poche cose), e viste le potenzialità dell'evento sono convinto ci siano ancora grandissimi margini di crescita.


P.S.: Non sono assolutamente d'accordo con chi la paragona al Mondiale di GRM (ma stiamo scherzando?!?!?   )


Mi ero promesso di non guardare più il forum, invece è più forte di me. Curiosando ho trovato questo post riguardo a DivinusBike di domenica. Personalmente non l'ho presa più di tanto bene,nonostante ci siano complimenti, questo do merito. Ho pensato a cosa rispondere tutte le due ore di uscita in bici di oggi, senza gustarmi il bel sole caldo e la splendida giornata. Ho continuato a rimurginare per due ore e la prima reazione, non lo nego, è di mandare a cagare chi ha scritto ciò. Se tale critica fosse arrivata da Zomegnan non avrei aperto bocca, ops non avrei battuto sui tasti. Ma il buon Zomegnan ha qualcos'altro di più importante di cui occuparsi.
Avrai organizzato il Mondiale GRM, gli Europei prima e il campionato italiano prima ancora. Sono stato sempre presente a tutte e tre le manifestazioni,ma eccetto il mondiale sono sempre tornato a casa con la convinzione che la Divinus è sempre meglio organizzata. Il mondiale logicamente era  superiore, ma non trascuriamo che l'Hellas Monteforte era presente con ben 18 elementi in ''aiuto'' al C.O. Su questo punto il sostantivo aiuto è limitativo, ma si sa che noi voliamo bassi, organizziamo una gara paesana che dovrebbe rientrare nella normalità.
Quando si organizza una gara, non nascondiamoci dietro un dito, l'obbiettivo è di far arrivare più gente possibile. Sostanza... forma... migliorare il brand, l'aspetto mediatico, comunicativo.... sono solo particolari che si riassumono nel dire che a Monteforte c'erano oltre 1900 mtb, se la sfortuna non avesse colpito i poveri emiliani, saremmo arrivati oltre 2000 partenti. Quanti partecipanti c'erano alla Tre Valli con tutto il movimento mediatico e comunicativo che ha fatto prima della gara? 
 Movimento mediatico e comunicativo sono stati fatti, poi se uno quando se ne accorge si gira da un altra parte per poi dire di non averli visti, questo è un altro discorso. 
Tutto è stato fatto mirato, con linguaggio semplice e poco pomposo. I comunicati sono stati scritti in maniera semplice, in modo tale che tutti riescano capirli; la mia opinione è che l'articolo deve essere capibile a tutti, non per celebrare la bravura di chi lo ha scritto. Vedo articoli scritti da giornalisti di professione che fanno venire i brividi alla schiena da quanto sono articolati nella ricerca di paroloni. Del mio stesso parere, anzi io condivido il suo punto di vista, era Indro Montanelli...... 
Infine, ma non perchè più o meno importante, ma perchè è l'ultimo pensiero che si è presentato nella mia mente posso esprimere un'affermazione logica e guidata dal buon senso: SE UNA MANIFESTAZIONE E' RIUSCITA BENE LA GENTE NE PARLA, LE RIVISTE DEL SETTORE NE PARLANO, I SITI E BLOG NE PARLANO, SOLOBIKE E PIANETA MTB ANCORA OGGI NE SCRIVONO ARTICOLI, MA NON E' MOVIMENTO MEDIATICO QUESTO? A GRATIS?...... si ma non vale, perchè per essere grandi bisogna farlo prima, spendere tempo e denaro, allora si ha la giusta considerazione. Ci sono vari modi per raggiungere gli obbiettivi, ma in questa Italia non sembra sia così. Bisogna essere tutti conformisti, il nostro presidente direbbe PECORONI. Alla fine l'età aumenta, ma l'adolescenza non ci abbandona mai........ Sicuramente ci sarà controbattere che io non inteso bene, le critiche erano costruttive e baggianate varie....... La mia risposta da organizzatore bonario che fa parte di un C.O. paesano, che organizza una gara da sette e mezzo, mediocre alla fine, è questa: Quello che è stato scritto ormai è scritto, le scuse che verranno sono come il buco del culo, sempre troppo strette in base alla cagata fatta. CHE METAFORE CHE USO, manco Platone usava pensieri così profondi.

martedì 22 maggio 2012

DIVINUS BIKE LA MIA

Giornata a tema quella di domenica. Nulla ci siamo fatti mancare, manco il terremoto. Sole nuvole pioggia, tutto tutto alla Divinus.
La mia giornata inizia alle 5:00 quando suona la sveglia, in verità ero già sveglio alle quattro causa terremoto.
Arrivo in piazza trovo il Presidente, Il Conte Pantano, Gian Marco e Franceschino. Mi fermo e finiamo di montere l'arco d'arrivo. Poi una squadra resta in paese, l'altra andiamo ai pacchi. Alle sette e mezza abbandono tutti, il dovere mi chiama, un paio di teste da sistemare per la comunione.m Alle 09:30 sono già in giro per il paese per il riscaldamento. Eh si, dopo anni ritorno a correre la Divinus. E che garone. Parto a canon e arrivo a canon. 170esimo e 23esimo di categoria. Cosa mi serve chiudere la Divinus in 2 ore e 7 minuti, quando il risultato è sempre lo stesso in ogni gara? La soddisfazione, a questo mi serve. Arrivare a fine gara con la convinzione di essere andato forte, senza alcun rammarico, con una media battiti di 164 e con punte fino a 194 e non  averli sentiti, questa è soddisfazione. Partenza ore 10:08, primi 8 chilometri nessuno mi supera, eccetto Edoardo, che chiuderà in 1ora e 57, ghe sbuso le rue la prox volta che mi supera e sto andando a canon.
Fino al bivio lungo e corto è a vista, poi non lo vedo più anche perchè inizia la discesa. Il mio momento clou arriva al San Felice, qui molino da paura, il tratto sassoso morbido non mi crea problemi. L'embolo mi batte in testa, mi dice vai vai. Discesa a Cazzano e salita del cimitero. La meglio mai fatta. Primo tratto più duro, ma tutti li passo, poi il falsopiano finale lo spiano con il 40. Un caccia. Discesa a Soave, tratto piano fino alla Bassanella, trovo una 29 da cicciare la ruota, fino al Pigno, poi salgo del mio passo, inizio a sentire qualche crampo, ma il pezzo finale è una volata con un tipo che non so chi sia. Siamo un gruppo di 7-8, in discesa perdo il treno e mi stacco negli ultimi 5 km,ma sull'argine recupero tutti e dopo aver mandato a cagare Dariojet fermo al ponte( chissà perchè l'ho mandato a cagare, penso che sia la sensazione di trans da gara, l 'embolo che diventa cattivo, infatti adesso mi sento in colpa,) vinco la volata finale, ma che volata, sull'asfalto davanti al negozio di Dario ci sono ancora i segni delle ruote di quando mi sono alzato sui pedali. Mario Cipollini mi avrebbe fatto i complimenti a fine gara. Vabbè dai gongolo un pò troppo adesso. Infatti al fotofinish, sdam mi mette secondo, cronometraggi del cavolo, ero primo, solo perchè l'altro aveva una 29.
 La giornata continua con i duri lavori per la Divinus. Consegna premi, spianta bandiere, ma la cosa peggiore.....le immondizie.I sacchi, che si rompevano mentre li legavi e saltavano fuori le alette di pollo, una goduria, soprattutto il gusto acido che avevano preso mescolandosi con la mecedonia, la pasta e il vino. Roba da far gonfiare le ghiandole dietro la mandibola. Tutto finito alle otto e mezza, cotto come un prosciutto. 

venerdì 18 maggio 2012

LA CARICA DEI 2201


DIVINUSBIKE CLIVUS, ISCRIZIONI CHIUSE
Domenica 20 maggio saranno oltre 2000 i biker che assalteranno gli sterrati della Decima DivinusBike Clivus. 2000 mtb che coloreranno la cittadina di Monteforte d’Alpone.
Raggiunta questa cifra il C.O. rende noto che le iscrizioni sono chiuse, oltre sarebbe difficile gestire nei migliori dei modi la manifestazione. 2000 è già una cifra importante, superandola, potrebbero sorgere problemi parcheggio, di logistica, di tappi lungo i percorsi etc.
A tutti coloro che magari avevano intenzione di iscriversi negli ultimi giorni, l’Hellas Monteforte ciclobike chiede scusa e li invita all’edizione 2013.
Il tempo stringe, mancano pochi giorni al via che sarà dato dai trombini di San Bortolo. Il lavoro in queste ultime settimane è stato intenso, soprattutto per quel che riguarda il percorso. Sono stai ripuliti i sentieri, i tratti più difficili sono stati sistemati e segnalati a dovere. Nonostante il meteo possa far pensare positivo, si sono studiate delle varianti in modo da rendere la gara più scorrevole. Su questo punto il C.O. vuole spendere due parole. L’origine argillosa del terreno e certi passaggi obbligati non possono far evitare tutti gli eventuali tratti infangati. Eliminare tutto il fango vuol dire chiudere strade provinciali, isolare paesi e contrade. Non è il giro d’Italia, ma la DivinusBike Clivus una manifestazione che nonostante i numeri, cerca sempre di mantenere un’abbondante  dose di buon senso e di umiltà.
Una novità di carattere logistico è la nuova locazione del PalaClivus.  Sarà posizionato all’interno del parco giochi, poco lontano dalla storica sistemazione. Nel PalaClivus quest’anno verranno allestite la verifica tessere,  il pasta party e le premiazioni finali, la consegna dei pacca gara si troverà nella zona expò e area team. Mentre le docce, saranno come negli anni passati, al palazzetto dello sport e presso i campi sportivi.

mercoledì 16 maggio 2012

MOLTO IMPEGNATO

Periodo intenso questo, tempo libero poco, bici beh dai un pò di ore me le prendo, Lunedì sono andato a fare il classic della Divinus. Terreno morbido, fango poco o nulla, qualche pozzanghera. Giro chiuso in 2 ore e 17, fatto senza esagerare. Domenica non riesco a fare il marathon, visto gli impegni per Divinus, e soprattutto alle otto devo essere in negozio per comunioni. Un impegno che mi ruberà un'ora, non di più ma che mi impedirà di essere al via per il marathon, ma non per il classic. Ultimi giorni di preparativi per la gara di domenica, grandi manovre, a me toccano i comunicati e articoli, preparare la scaletta per lo speaker, ogni tanto leggere e pubblicare i comunicati sul forum. A proposito sul forum più lo leggi più ti fa male il fegato. Qualsiasi cosa si dica o si faccia non va mai bene . Un esempio: se fai partire le griglie troppo lontane l'una dall'altra, la gente si lamenta, se invece partono troppo ravvicinate, allora si formano i tappi e la gente si lamenta. Il problema non sono le lamentele, ma il non vedere che in ogni occasione ci si lamenta sempre delle solite cose. DI ogni granfondo ci si lamenta sempre delle solite cose, se le griglie sono troppo vicine o troppo lontane, l'importante è lamentarsi. Che popolo di caproni che siamo noi italiani beeeeeeee.
Ma io ho un potere, il tasto chiudi,  toh ops il forum non lo vedo più. 

venerdì 11 maggio 2012

TAPPA DI IERI

Per motivi di lavoro non sono riuscito scrivere della tappa di ieri. Parto a mezzogiorno, in mtb chissà perchè ieri avevo voglia di mtb. Sono come le spose gravide, ogni tanto anch'io ho le voglie.
Parto senza avere alcuna idea di che strada fare. Decido cammin facendo. Salgo la Ponsara per scaldarmi, e mi dirigo verso Fittà. Il sole batte bene, è mezzogiorno e sembra una giornata di luglio. Per fortuna la temperatura non è altissima, perfetta direi. A Castelcerino, scendo la discesa del cimitero di Cazzano, invece di svoltare a sinistra proseguo diritto, sbucando di fronte la strada che mi porta alla salita di Fenil del Monte. Perchè non salire da li? Tosta la salita, ma le mie gambe lo sono altrettanto. Imposto un'andatura regolare e devo dire che non l'ho sentita come altre volte, allo scollinamento giro verso Bocca Scalucce per sgasare sulle 3 rampette tanto per gasarmi.Discesa ritorno a Soave e salita al Pigno. Qui l'orario mi permette di scendere dai Preari, per tornare a casa. Discesa un pò difficile, ma in questo periodo in cui ho molta confidenza con lo sterrato sono sceso senza difficoltà. Impressiona un pò la pendenza, ma una volta in ballo la bici scende agilmente. Meriterebbe maggior considerazione questa discesa, purtroppo i proprietari dei campi non sono molto d'accordo, perchè la sabbia alzata dal passaggio delle bici impolverano le ''sarese''.
Comunque le uscite fatte in queste condizioni sono davvero piacevoli, la fatica non si sente, sei solo vincolato dall'orario altrimenti non torneresti mai a casa. Bim Bum Bam con le gambe di questo momento tutto è facile.
Domenica mi ero un pò spaventato, pensavo di essere uscito dal periodo di forma, invece la pesantezza di Colognola era dovuta da cause giornaliere o notturne. 

martedì 8 maggio 2012

PANORAMA BIKE

Più di così domenica non andava. Giornata grigia, tanto da indossare le lenti gialle, sugli occhiali. La partenza era alle 9:30, entro in griglia e mi sistemo in fondo al gruppo per non sfigurare.  L'entusiasmo dello speaker, stile corteo funebre da il via alla gara. Partenza a manetta, ma non la soffro, prima curva tengo l'interno e inizia la salitella che screma il gruppo, con mio stupore mi trovo tra i primi 10. Il bello era che non faticavo a stare li, i battiti erano a 160 e salivo con il 40. Discesa qui perdo qualche posizione, tratto in piano poi nuova salita, ancora guadagno posizioni, salgo sempre con il 40, è più ripida della prima, ma non fatico a stare con i primi, sono li, già mi sembra di indossare la maglia. Mille pensieri iniziano a ballarmi in testa, l'embolo mi fa:'' mi sveglio?'' No gli dico oggi mi arrangio è una passeggiata, ho le gambe che sono due pistoni di una ducati mille.
L'embolo: Quale quella di Valentino? AHAHAHAHAH, beh valà torno a letto........
Discesa e sono ancora li, il gruppo dei primi si allunga, un VeronaBike crea un buco, lo passo e chiudo sono nono, inizia la salita di Villa Donzelletti, decido di salire agile, sono forte in agilità. Peggior scelta non potevo fare, tutti mi passano, più faccio girare le gambe più perdo potenza. Il morale mi scende sotto i tacchi, mi raggiunge Tecchio, un pedalò e un Tagliaro. No questi non li mollo, chiamo l'embolo: oh svegliate
L'embolo: ahahahaha bello hai il motore della Ducati sulle gambe, sfruttalo..... torno a letto.
Nooooooo. Da qui con le gambe molli continuo la sfida con questi 3. E' tutto un sorpasso, un segone dietro l'altro, parto io, poi Tecchio, poi il Pedalò. Il tagliaro ha una 29, sale meglio su asfalto, ma in discesa sbaglia parecchie curve. Nel tratto piano di Costeggiola, penso di ciucciargli la ruota, per recuperare Tecchio e il pedalò, ma devo superarlo. Recupero i due prima della salita di San Colombano, ma sono già in apnea, così perdo subito posizione. Mi passa Tagliaro, Tecchio e Pedalò li perdo di nuovo. Salgo regolare, accorcio prima di scollinare la distanza, discesa e salita dura che porta dopo Bocca Scalucce. L'affronto in solitaria i tre sono lontani, non voglio sforzare, dopo c'è un piano fino al traguardo. Nonostante il mio passo, recupero lo stesso. Discesa e pianura di qualche km. Mi stupisco, ho visto i 55 orari su sterrato fino a Colognola, merito delle ruote gonfiate quasi al 3, tanto di tecnico non c'era nulla, la bici doveva essere scorrevole. Li riprendo tutti, al traguardo siamo di nuovo tutti assieme, ora sono in testa, riprendo un altro della mia categoria che prova ad accodarsi, ma l'andatura è troppo alta. Penso che è il mio momento, vado come un caccia, prima seconda salita e anche la terza comando il gruppo. Si stacca il Tagliaro, Pedalò arranca, rimaniamo io e Tecchio. Canto vittoria troppo presto. Mi si ingolfa di nuovo il motore. Butei no, basta, Tecchio va via, Pedalò mi passa, Contengo il distacco su Bocca Scalucce, ma una curva sbagliata in discesa perdo anche il Pedalò. Provo varie volte a ritornare sui due, ma niente. Li vedo la a qualche centinaia di metri ma non riesco a recuperare. Sulle salite mi riportavo sotto, ma appena la strada scendeva ero poco lucido per mantenere il loro passo, dovevo recuperare, mentre loro fuggivano via. Il tagliaro intanto non l'ho più visto, meno male che uno rimane dietro. Arrivo in prossimità dell'arrivo, e li vedo 100 metri avanti, ormai è tardi. Comunque erano li. Finisco in 14esima posizione una manciata di secondi dai due, meno male che non sono arrivato ultimo. Mi consolo così. Pensandoci su un pò posso dire che se avessi avuto la condizione della settiamana prima avrei fatto meglio. Le gambe erano pesanti, le sentivo solo affondare, mentre farle risalire era proprio dura.Poi mi è mancata la cattiveria, colpa dell'embolo che non si è svegliato.
Lunedì ''defaticante''  sui monti di Lonigo. Qualche sparata su quei saliscendi l'ho lasciata andare, come si fa non sgasare ai 35 orari su quelle rampette. Diciamo che ho defaticato nei tratti in piano tra andata verso Lonigo e ritorno da Meledo verso casa. Sui monti di defaticante c'era ben poco.

venerdì 4 maggio 2012

GIRETTO ETTO ETTO........

Giretto agile agile quello di ieri. Naturalmente in bdc, tanto per far girare le gambe. Salita di Castelcerino, in scioltezza con qualche scattino di 30 secondi, tanto per far battere il cuore. Dopo questa salita noiosetta per me, discesa a Montecchia e strada della Germania, verso Roncà, Terrossa Gambellara, Sarmazza e casa. Sensazioni? Nonostante il giro senza particolari difficoltà, ho avvertito una leggera stanchezza, sarà il caldo improvviso, una stanchezza strana, avvertita più sulle gambe che sul cuore. I battiti rispondevano bene, le gambe giravano ma boh..... chissà sarà stato l'orario di mezzogiorno, il sole, le gambe erano stanche, soprattutto quando indurivo il rapporto. Faticavo con il 50, mentre con il 34 le gambe molinavano bene. Domenica intanto mi aspetta la Panorama Bike, Gara tosta da fare tutta a canon. Il meteo non promette nulla di buono, ma anche se piove il terreno non dovrebbe presentare particolarmente zone fangose. L'unico tratto che potrebbe infangarsi è vicino all'agriturismo il Bosco, dopo villa Donzelletti. Il resto è ghiaia e cemento, anche parecchio asfalto, l'ideale sarebbe una bici da ciclocross, leggera, reattiva, basta un manubrio flat.

mercoledì 2 maggio 2012

LA MIA DURELLO DA OTTO

Otto è il voto che mi sono dato, dopo aver tagliato il traguardo domenica. Un marathon  iniziato con qualche timore, vuoi per i pochi allenamenti, vuoi per il tempo, vuoi per tante altre banane mentali che mi sono fatto.
Mi ero proposto di finirlo entro le 4 ore, invece con mia grande sorpresa fermo il cronometro sulle 3 ore e 38 minuti. Per questo mi do un bel otto, posso dire che mi sono ripetuto migliaia di volte che sono andato come un caccia. Ma l'Otto non è dieci, perchè? Perchè Pedrosa mi è arrivato 4 minuti prima, perchè spesso durante il precorso ho perso tempo a chiacchierare con altri biker, chissà perchè quando sono in gara mi esce fuori quella loquacità che a riposo non mi viene. Otto e non dieci perchè nonostante l'ottima gamba che girava, sono stato troppo attendista nei primi 25km. Otto e non dieci perchè al tragurado, nonostante un leggero accenno di crampi al 36km, sono arrivato fresco e pimpante, non ero stanco. Mi sono distrutto in granfondo meno dure, mentre in questo marathon no.
In dettaglio: partenza alle 9:30 data dai trombini di San Bortolo e non di San Bartolomeo. Prima salita, tosta 7km che fanno selezione. Il team Hellas parte compatto, ma già sulle prime rampe, il treno si allunga. Luca S, Matteo non li vedo fino al pasta party, Pedrosa allunga Nicola pure, il Gian spara una cannonata che mi mette paura. Io rimango guardingo, il cardio non funziona e non riesco a regolarmi.Sono sulla ruota di Fabio, Umberto e Luca B. Inizia lo strerrato, sgrano un dente e allungo, non vado fuori giri, ma alzo il ritmo.Vedo Nicola e Pedrosa li non molto lontani, Il Gian intanto l'avevo già ripreso, ma veramente mi aveva messo paura.
Recupero Nicola e Ileana sul monte Cimo, rimango con loro fino ai Monti di Cazzano, poi mi accorgo che Pedrosa non lo vedo più. Accelero e fino alla pala è un ritmo costante sui 16 orari, al 25km mangio qualcosa, perdo tempo a parlare di politica con qualche altro biker, poi mi ricordo di essere in gara e devo prendere sto benedetto Pedrosa. Continuavo a ripetermi: e' giovane, spara tutto all'inizio poi scoppia. Sulla seconda parte, tutta su saliscendi, più adatta alle mie caratteristiche parto a canon. L'embolo gongola, mi dice che era ora. Discesa da Bolca nessuno mi passa, anzi supero e recupero un Focus, un Turnover, un VeronaBike e un Basalti. Salita a Zovo guadagno altre 4 posizioni. Trovo la Paola che aspetta el Gian, chiedo dov'è Pedrosa, è li a pochi minuti. Via ancora a Canon. Da qui mai visto scendere il contakm sotto i 20orari. Nessuno mi ha superato in questo tratto, continuavo a guadagnare posizioni. Qui ho trovato chi erano proprio in crisi, confronto a loro salivo il doppio. Anche sulla rampa ripida vicino a Vignaga, tutta viscida soon salito sempre in sella. Arrivo al traguardo ma Pedrosa non l'ho ripreso. E' li con un sorriso da orecchio a orecchio che mi aspetta, l'ho lasciato andare troppo all'inizio, va beh domenica mi aspetta la Panorama Bike. Non mi sbilancio penso solo ad essere presente. Panorama Bike provata lunedì, confronto allo scorso anno, a mio parere meno dura dello scorso anno. E' stata tolta la salita di Fenil del Monte, si passa da Bocca Scalucce, discesa sassosa verso la spianata di Costeggiola, salita a San Colombano e ancora su verso i Tosetti. Si scende sempre verso Colognola e da qui fino al traguardo è identica allo scorso anno. Parte iniziale cambia il tratto dopo l'agriturismo al Bosco, si segue l'asfalto fino al bivio con una sterrata . Curva secca a sx, leggero saliscendi e discesa cementtata fino al cimitero di San Vittore.
Giro tosto, spaccagambe, meno dello scorso anno, ma sempre da fare a tutta.