martedì 30 aprile 2013

LA MIA PRIMA GARA DI STAGIONE LA DURELLO

Il destino a volte ti da dei segnali, dopo se li ascolti  no sono azzi tuoi. Domenica sotto un certo punto di vista avrei fatto meglio ascoltarlo, soprattutto se  osserviamo il lato econimico.
Iniziamo comunque dalla sveglia messa alle sette e prontamente spenta per non svegliare Noemi e la classica frase che rimbalza nella mente: Aspetto 10 minuti! Si quando mi risveglio sono le otto e la partenza è alle 9:30. Cribbio è stata l'esternazione più volgare che ho detto siiiiiiiiiii
Questo era il primo segno che dovevo ascoltare dalla provvidenza. Velocemente mi vesto colazione e via alle 8:35 sono in partenza per San Giovanni. A Montecchia rifletto se ho tutto e in effeti sono senza borsello con documenti,soldi e patente. Altro Cribbio gira la macchina e torna a casa riprendi il necessario e via. Questo è stato il secondo segnale datomi dal destino. Dentro di me sapevo che dovevo ascoltarli e non andare, ma avevo troppa voglia di correre. Arrivo a SanGiovanni, senza riscaldamento entro in griglia, trovo Nicola, Pedrosa, Il Conte Pantano e Giorgio. Buum si parte giro del paese e salita asfaltata al castello, Pedrosa va via io provo ad aumentare il ritmo ma da freddo e con la colazione ancora nello stomaco non vado da nessuna parte. Nei 10 km di salita è stata una battaglia nel trattenere i conati di the al bergamotto e flauto al cioccolato. Arriva la prima discesa wou tutti scendono di bici causa melma, io scopro un segreto chiappe su dalla sella, peso in mezzo alla bici braccia leggere sul manubrio, freno non so cosa sia  e scendo come un caccia, tutto in acquaplanning. Questa prima discesa ho pensato alla casualità, ho passato una miriade di bikers, ho recuperato pure Nicola che mi ha superato La salita a Vestena è un altro calvario, non riesco a digerire la colazione. Sono preso dallo sconforto, volevo ritirarmi, ma ho tenuto duro. Si passa nella vallata del Chiampo. Tutto a strappi, inizio a stare meglio sono passati ormai 20 km, Faccio coppia con Nicola, tanto le velleità agonistiche di prendere Pedrosa se ne sono andate così penso a divertirmi nel fango. Tra la melma cosa mi divertirò? A guidare la bici. In discesa sia io che Nicola potevamo definirci gli STARSKY E HUTC della melma. Recuperiamo parecchie posizioni soprattutto in discesa e nei tratti in vallonato. Io inizio a stare veramente bene le gambe girano, ci mettiamo in coda ad un drappello composto da un pedalò, un turnover e altri. Si ritorna nel versante della Valdalpone, la salita è tosta e si scende dalla mtb. Qui Nicola accusa crampi e mi dice di andare, io continuo e rimango in coppia con il turnover con il quale gioco all'elastico,inizio la Calvarina e continuo il gioco cattivone. Lui mi rimane dietro e al ristoro prova l'allungo, ma dopo i primi metri di discesa lo passo e lo stacco. Continuo la mia fuga, la gamba gira bene e in discesa guido la bici come non ho mai fatto. Mi stupisco della mia guida, gli altri sembrano essere sulle saponette confronto a me. Grande bici ma anche grande pilota. Ai meno tre buum scoppia la ruota e qui tutto il guadagno se ne va assieme ai cribbio e perdincibacco e perdindirindina che escono dalla mia bocca. Rottura di 3 raggi due dal nipples, corona posteriore che non si muove più e fango che esce da ovunque. La mia mtb ora è dal dottore e me vien da piangere solo a pensare quanto mi costerà. Però ne è valsa la pena mi son divertito come Papà pig che rotola nel fango. tAGLIO IL TRAGUARDO IN 3 ORE E MONETA 

venerdì 26 aprile 2013

SOLE BDC E MONTI DI LONIGO.....

Cosa volere di più? In solitaria come mia abitudine sono partito ieri mattino alle nove per un giro senza troppi patemi in bdc. Senza troppi patemi perchè domenica ho la Durello e questa volta può anche grandinare ma voglio fare la prima gara di quest'anno.
Il resto del team è andato a segnare il percorso divinus, io ho preferito non andarci perchè avevo in programma nel pomeriggio di fare alcune spese in famiglia. Si era deciso di tracciarlo il primo maggio, invece un cambio dell'ultima ora ha deciso di segnarlo domani. Va beh fa lo stesso, penso che il primo maggio ci sarà da fare qualcos'altro per la Divinus, quindi.......
Volendo potevo andarci il mattino ma ho pensato che non ne valesse la pena: parti alle otto arriva sul percorso inizia a tracciarlo e quindi vai avanti, a mezzogiorno dovevo essere a casa, finiva che posizionavo poche frecce per poi ritornare alla macchina.
Ritornando al mio giro in bdc sono partito alle nove verso Sarmazza e Montebello. A Monticello di Fara proseguo verso Lonigo, salgo dalla Rocca, qui inizio ad incontrare altri ciclisti. La gamba sta abbastanza bene, ma avevo sempre un senso di acidità in gola dovuto al the al mandarino e arancia. La gamba la lascio andare sulle rampe fino a Grancona, avrò passato una decina di stradisti, tutti più anziani di me. Vedevo le sagome in lontananza e partivo alla carica. Finiti i monti avevo 30km fatti in un'ora e qualche minuto, che faccio devo arrivare almeno a 60km, così mi invento una strada verso Santo Stefano di Zimella, Veronella, Arcole e casa. Torno a casa dopo due ore un quarto dove ho fatto girare allegramente le gambe. Buone le sensazioni, escludiamo il fatto che per tutto il giro avevo un sonno pauroso.

martedì 23 aprile 2013

SPERIAMO SOLO.....

Inizia la settimana per me pre DURELLO. Sarà la mia prima gara,visto che alla TreValli diluviava, alla Bardolino mi sono ritirato. I presupposti sembrerebbero favorevoli. In primis non dovrebbe piovere, altre rogne non dovrebbero esserci, il percorso mi piace, tutto a rampe dritte per dritte, sembra una classica del nord in mtb, togliendo i primi 10km in salita su asfalto. Mbt nuova....... Che dire questa settimana sto correndo a piedi, perchè ho voglia di correre, come disse Forrest Gump, La scorsa settimana ho pedalato per 3 volte e ne ho dato abbastanza di gas, poi quel che arriva arriva, ho voglia di sole e di pedalare con la divisa estiva, sono stufo di pioggia e di pantaloni e maniche lunghe. Chissà.........
Magari per compensare quest'estate andrò in giro così

martedì 16 aprile 2013

TEST SU PERCORSO DURELLO 2013

Domenica nonostante l'invito di Matteo e Luca di fare il giro della Divinus, ho deciso di andare a provare la Durello 2013. Sono passato da piazza alle otto e mezza per vedere se avrei avuto seguaci, ma non ho trovato nessuno. Così da solo parto direzione SanGiovanni Ilarione. Percorro la provinciale per arrivarci prima.

Alle 9:15 sono nel paese del Durello, prima parte presenta un 10km preticamente su asfalto in salita si sale a Castello dalla strada vecchia, poi si scende a Nogarotto su una bella discesa sotto bosco che se fosse stata asciutta è fantastica, infangata com'è dubito che si asciughi per la gara. Da Nogarotto si sale a Vestena, prima su provinciale poi su sterrato che la costeggia, anche qui ancora presente fango. Si passa nell'altra vallata e il paesaggio cambia, dopo essere praticamente sempre saliti inizia la discesa, il fondo è asciutto, e ondulato, discese non impegnative, si passa su sentieri del Cai. Bello questo tratto in cui si attraversano varie Contrade, sembra di entrare in casa di chi ci abita, per chiedere una birra. Si passa Mistorighi e siamo nemmeno a metà, si continua salendo attraverso vari strappi, si arriva al Roccolo attraverso il  classico tratto della Durello, un mangia bevi fangoso, sarebbe bello se fosse asciutto, ma la ruota fatica a girare, quindi si cerca l'equilibrio, altrimenti sarebbe da padella a canon. Dal Passo si sale verso la Calvarina, gpm si giornata. Salita che in altre situazioni l'ho fatta scendendola, ma con le sue pendenze variabili può far male. Dopo l'agriturismo svolta a dx e qui si passa su sterrati che fino a Brenton li ho già percorsi mesi fa. Il fondo da umido passa a sdrucciolevole, si scivola per il terriccio troppo secco. Curioso come cambi il terreno nel giro di pochi km. Da Brenton si scende nella val Paradiso, per risalire fino agli ex alloggi della base militare. Sale la Calvarina asfaltata per pochi km e svolta a sx verso il Cortivo e attraverso continui saliscendi si arriva ai Gobbi. Da qui si scende alla Valle dei Boschi, dove abitava mia nonna, fatta anche questa mesi fa e si risale ai Zanchi. Qui manca un km all'arrivo. Bel percorso non ci sono salite importanti, ma continui saliscendi da rilancio. Soprattutto dopo Brenton quando si inizia ad avere le gambe un pò affaticate le ripide rampe possono far male. Mi preoccupa il fondo, scivoloso sia con il fango che con l'asciutto. 
Una chicca collegando il tratto della Durello alla Calvarina che conosco io,ne uscirebbe un marathon di almeno 70km bello tosto. Dall'agriturismo si scenderebbe fino a sx verso i  Galli e li attraverso vari sterrati segnalati dal Cai si arriverebbe fino all'Agugliana, un single track dietro l'altro, un continuo mangia bevi spacca gambe.All'Agugliana si passa nel versante della Valle dell'Alpone e si ritorna verso SanGiovanni. Asfalto sarebbe praticamente nullo. Sensazioni veramente positive, sempre meglio il feeling con la mtb, scorrevole, stabile fango, sducciolato, tecnico, non c'è problema dove la metto lei passa. Sono tornato a csa con oltre 70km con le gambe affaticate ma mai crampi. 
LUNEDI'sono andato a defaticare con fartlek sui monti di Lonigo in bdc. Forse sono l'unico che scarica con il fartlek. Subito la gamba è legnosa poi in agilità sento che migliora. Salgo la rocca alternando un minuto forte e uno piano e i seguenti saliscendi li affronto di petto riposando nelle leggere discese. Dopo un'ora avevo una media di 29orari, con tratti in salita. E'inutile girarci attorno la gamba la tira ben, sia in salita che in piano, riesco a prendere la scia di trattori e camion in movimento, cosa che è da anni che non mi riusciva bene. Son contento.

giovedì 11 aprile 2013

SEMPRE MEGLIO

Non ci vuole molto per prendere confidenza con il mio nuovo mezzo da fuori strada. Sembra di averla da una vita la Cannondale, Sarà forse anche la condizione, ma tutto mi sembra più facile. 32km percorsi oggi e la sensazione di non essere mai stanco è davvero nuova per me. Sono salito alla Fittà dalla Tenda di Costalunga, poi su asfalto sono andato a Castelcerino e da li sono sceso a Cazzano dalle Scalette, la discesa che inizia prendendo prima il tratto mangiabevi da tenuta Coffele. Terreno ideale per me quello, tutti tratti da rilancio. Discesa delle Scalette fatta in scioltezza, nulla di particolare eccetto la pendenza e il fondo parecchio sassoso. A Cazzano sono salito a San Felice dalla Costa Vecchia, salita leggermente tosta questa, ma in sella sembrava un cavalcavia. Quando pensavo di essere al massimo,  avevo sempre un colpo di pedale in più. Ritorno dalla dorsale della Soave Bike, scendo da Bocca Scalucce, la discesa della gara di Colognola, e ritorno a Soave e salgo il Pigno. Volevo inserire un giro di xc, ma ho preferito scendere dai Preari. Fatta anche questa senza sbavature, tutto tiene alla perfezione, sto prendendo confidenza alla grande.
Ho inserito 4 belle salite oggi, la Tenda, la Costa, San Felice e il Pigno, mai in affanno, anche quando mi alzavo sui pedali sentivo il cambio di passo, mi risiedevo e mantenevo il ritmo del rilancio, in questo do merito alla bici e alla posizione in sella, sento proprio che le gambe girano per qualcosa. 

martedì 9 aprile 2013

DALL'INVIATO A SOAVE


XC CASTELLO DI SOAVE   parte subito alla Casa/GRANDE !!!


Su un percorso spettacolare caratterizzato da parecchi tratti tecnici e  continui rilanci si è assistito ad una vera e propria battaglia non solo in testa al gruppo, ma anche nelle posizioni di rincalzo e chi è arrivato al traguardo potrà raccontare e dire “c’ero anch’io”.     L'alba della prima edizione dell'xc Castello di Soave è stata baciata da una brezza  fredda insistente che intorpidiva mani e viso. Il cielo era continuamente spazzolato da questo venticello e il sole giocava a nascondino tra le nuvole.
A Soave grazie a tutto ciò non è caduta alcuna goccia di pioggia e questo è molto più che un semplice dato positivo. Al via per questa prima edizione si sono presentati oltre 250 biker specialisti del cross country. La zona Cava e Capitello Cengelle, battezzato ufficialmente ''Il CavaTappi'', sono stati i punti più adrenalinici del percorso; infatti oltre al traguardo, una folta schiera di appassionati si è assiepata in queste zone per assistere alle evoluzioni dei concorrenti.

Vince Francesco Casagrande del team elettroveneta Corratec,in 1h 24m, che domina la gara dal primo all'ultimo chilometro. Secondo arriva Martino Fruet,team Carraro,a oltre un minuto, posizione conquistata dopo una splendida rimonta, iniziata nel secondo giro. Terzo Ivan Alvarez Gutierrez, anche lui Elettroveneta Corratec,ottima la sua prova al ritorno dopo un 'infortunio che l'ha tenuto lontano per parecchio tempo dalle corse. Tra gli atleti di casa c'è da segnalare uno scatenato Luca Scarsetto,  team Madiline, autore di una grintosa prestazione grazie anche a due sorpassi da brivido nei punti più impegnativi del percorso.
In ambito femminile, dopo una bella ed appassionante sfida, vince Serena Calvetti, team Torpado che anticipa Anna Oberparleiter, team Carraro e Jessica Pellizzaro del Four es racing team.
Presente anche la pluri campionessa due volte olimpica Paola Pezzo del team Barbieri, che domina nettamente la sua categoria.

Un'ottima prima edizione questa dell'xc Castello di Soave, che oltre ad  essersi distinta per il bel colpo d'occhio nella zona partenza,con ampia area team allestita con bandiere, gazebi e gonfiabili coloratissimi, ha presentato un percorso spettacolare. Una salita iniziale dura e il resto un continuo saliscendi su radici e pietre, dove esaltano le doti tecniche del biker. Al termine Paola Pezzo, Michele Casagrande e Martino Fruet hanno definito il tracciato uno dei più duri e tecnici d'Italia, perfetto per preparare le gare internazionali di coppa del Mondo ed un’ottima palestra per le giovani promesse.
Apprezzamenti sono arrivati unanime da tutti coloro che hanno assistito alla gara; pubblico e partecipanti sono rimasti entusiasti dell’organizzazione e dalla spettacolarità del tracciato. E’ nato qualcosa di importante a Soave, una manifestazione che nei prossimi anni lascerà sicuramente il segno nel mondo delle ruote grasse.





Pero' la mora a destra non c'era su in piazza scheetti, ma neanche la bionda rame a sx, un pò massa rame par i me gusti ma fa lo stesso.

giovedì 4 aprile 2013

COME UN BUTELETTO

Facciamo un quesito matematico: metti il Mante su una Flash 29 nuova nuova, metti entrambi questi elementi sull'xc Castello di Soave nuovo nuovo anche lui, aggiungiamo i fichissimi guanti del Lessinia Tour(fatalità rossi come piacciono a me) cosa ne risulta? UN BIMBO FELICE COME NELLA FOTO
 Spero che nessuno mi abbia sentito attorno alle 12 in piazza scheetti altrimenti si potrebbe pensare che sia affetto da qualche problema mentale. Era tutto un bruuum, wou ganzissimo, ihhhhh, grande, tutto questo lo urlavo a voce alta e senza rendermene conto.
Parto dall'inizio della storia, '' la nuova flash 29 arrivatami martedì''. Un grande affare secondo me l'acquisto di questa nuova mtb. Telaio in carbonio, forcella lefty classica delle cannondale, cambio xt dietro e sram x7, bb30 e cerchi zefiro. Ho voluto risparmiare sul cambio per avere una coppia di cerchi di ottimo livello, perchè a mio parere in una 29 la differenza la fanno i cerchi e il peso. Volevo una mtb attorno ai 10kg, e così l'ho ottenuta e il prezzo che ne è uscito è inferiore di per se di 400 euro nei confronti di altri parti, poi aggiungiamo il ritiro della Giant valutata ancora oltre di quello che altri rivenditori mi avevano proposto ne è uscito a mio parere un vero affare. Dove l'ho acquistata? Da Bici Piazza, a San Pietro Mussolino. Un pò lontano ma ne è valsa la pena. Messo in sella e direi bene anche se per me era la prima volta, Sono stato un'ora in negozio tra alza, abbassa allunga la sella, sistema la pippa, sistema le tacchette etc. Non ho mai condiviso coloro che vanno da biomeccanico per la mtb, perchè secondo me la posizione del corpo in mtb cambia in base al terreno. Invece no mi sbagliavo di brutto. Da quando ho iniziato ad andare in mtb, oggi è la prima volta che scendo dalla bici senza mal di schiena e male alle gambe, pensavo fosse una cosa normale, mi ero abituato e non ci facevo caso.
Oggi sono partito alle 11,30 e quale miglior test se non il percorso dell'xc di CASTELLO DI SOAVE per testare la mia nuova flash. Appena salito subito ne prendo confidenza e provo la salita da freddo di Ca de Napa, e alla fine rilancio pure, mai riuscito con la Giant. Vabbè dico che è una giornata si. Arrivo in piazza Scheetti entro nel tratto fettucciato, il primo giro lo affronto con molta ma molta tranquillità, i sassi li passo con il piede a terra, poi ogni tanto lascio andare la bici sia in salita che in discesa. Secondo giro lo affronto di petto, le scalette del castello mi fanno mettere il piede a terra un paio di volte causa pedoni che non sanno dove andare quando vedono uno in mtb su per le scale. Poi arriva il bello, salita del cemento fatta senza troppe difficoltà, e arrivo nuovamente in Piazza Scheetti. Qua mi parte l'embolo, è uno spettacolo su questo tratto guidare la bici, passa gli ostacoli come niente, scalini in su scalini in giù non ce nè per nessuno, addirittura la discesa Cava la passo senza penalità, anche i due sassi finali, anche la zona Capanna e la variante Capitello Cengielle tutta in bici, mai successo prima per me. Subito ero tutto gasato, ma adesso mi sorge un dubbio, è la bici che mi ha fa diventare bravo, oppure sono io che son bravo a guidare la bici? Domanda alla Marzullo. C'è da dire che con una 26 gli ostacoli si devono schivare e di conseguenza si deve sapere guidare, con una 29 gli ostacoli vengono superati passandoci sopra, praticamente andando dritto. Quasi due ore di mtb oggi, mi sono divertito come un buteletto, il tempo è volato e non volevo più scendere.