martedì 10 aprile 2012

PASQUA E PASQUETTA CON IRTI PELI

Alle 5 di mattina la bimba piange
sei alla finestra
 e il sole sorge alla tua destra
la bici in garage, la divisa sulla sedia
al sonno di certo non rimedia
ecco, ecco si sta addormentando, 
vado a letto, tutto diventa buio
e tutto il resto lo mando a fanculio

Le notti in piedi ispirano l'animo poetico che è in me. E' inutile passare ore a cullare la bimba,lasciando morire inutilmente i neuroni. Sappiamo che sono cellule che non si riformano. Così penso, faccio lavorare il cervello, alcuni pensano al lavoro, in queste situazioni, io no al lavoro ci penso quando sono nell'ambiente, quando sono fuori da esso, la spina del lavoratore si stacca. 
Pasqua niente bici, si sta in famiglia, da mattina a sera. Beh sono un pò bugiardo, l'idea era di fare un giro di un paio di ore la mattina, ma la mia principessa non me l'ha permesso, penso di farlo il pomeriggio, invece l'abbondante pranzo mi ha fatto venire la nonna. C'è domani, pasquetta, giro in bici la mattina  passeggiata il pomeriggio. E' tutto organizzato, giro in bdc ore 9:00 in piazza, lo scrivo anche se in ritardo sul blog. Invece a mezzanotte la piccola inizia urlare come un'aquila,fino alle 5:00 non si dà manco una pausa. Penso, cazzo ne ha di fiato per urlare ininterrottamente 5 ore, magari lo avessi io, vincerei qualche marathon; forse è il latte materno..... quasi quasi ghe do na ciucciadina, non dovrebbe essere doping.


La mattinata la passiamo dormendo, dopo pranzo la divisa da bici è ancora li, sulla sedia, mi sento bene, non sono stanco, alle due tutto è tranquillo così decido di partire. Imposto il gps: giro in bdc, Cazzano San Felice, Tregnago, Badia, salita Ca del diavolo, Sprea, Bolca e toccata nella vallata del Chiampo e Monteforte. Naturalmente il liet motive di giornata era la salita Ca del diavolo. Una salita che a me piace, ma che mi ha sempre fatto faticare parecchio. La gamba in pianura sento che c'è, gira parecchio sia con rapporto agile che duro. Anche sulla provinciale che sale a Tregnago e Badia sento che sto bene. Unica cosa che ho sottovalutato è stata la temperatura. Pensavo di scaldarmi di più. Ai piedi della salita ci arrivo in poco meno di un'ora. Inizio in agilità, subito fatico e penso che non è adatta alle mie caratteristiche. Sono 5 km abbastanza regolari, con tratti in cui la pendenza aumenta, ma è poco percettibile. La gamba inizia ad avere un ritmo allegro, senti come va. Man mano che mi avvicino al gpm sento che le gambe stanno sempre meglio, sgrano qualche dente, azzardo qualche fuori sella con conseguente fuori soglia, qui capisco che sto bene, ho rotto quel qualcosa che prima mi impediva di girare bene le gambe. Sembra che dietro ci sia qualcuno che mi spinga, più aumento meno sento la fatica. E' una bella sensazione. Scollino, la temperatura che prima avevo sottovalutato adesso la sento tutta. I 9 gradi a Sprea, mi spaventano per la discesa, l'abbigliamento è primaverile, ma l'invernale sarebbe stata quello più adatto. Da Bolca fino a SanGiovanni non sentivo più le mani, poi tornando a pedalare inizio a scaldarmi. In provinciale il vento è contrario, quando mai è a favore su questa strada. Affrontandola in entrambe le direzioni il vento è sempre contrario, un mistero che resterà irrisolto. Nonostante Eolo avverso, scendo costantemente ai 40 orari, mani basse, battiti al medio, pedalate attorno alle 90 battute. Una bella condizione, nemmeno nel 2009 mi sentivo così. Adesso non posso paragonare la mia condizione a quella di altri, non voglio dire che vado più forte di qualche altro. Voglio solo affermare che sentire che le gambe girano senza faticare, sentire che ogni colpo di pedale affonda e risale velocemente con efficacia, rendono queste uscite molto piacevoli. Lo scorso anno soffrivo molto salite come queste, anche il vento contro mi faceva tribolare parecchio. Sono arrivato a casa con la voglia di continuare il giro, non volevo che finisse.



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