Non mi sono fatto mancare nulla nel giro di ieri affrontato a ruote fini. Parto alle 14 con un timido sole che faticava affacciarsi tra le nuvole. Dopo una domenica di tira e molla in cui continuavo a ripetermi vado o resto a casa,alla fine sono rimasto sul divano, lunedì ero convinto di partire e mi bastava anche un cielo nuvoloso. Lunedì così si parte imposto il mio gps mentale in direzione ovest, Cazzano Tregnago Mezzane Pian di Castagnè e San Briccio e ritorno. A Soave dopo 5km inizia a gocciolare ma sullo sfondo il cielo sembrava aprirsi. Arrivo a Cazzano e salgo la Costa di buon passo di padella. Non sono al Gancio ma sento le gambe pesanti. Scollino e prendo la salita di Tenuta Castellani. In agilità sento che che le gambe stanno meglio, sotto le 90 pedalate fatico mentre appena oso aumentare sento che girano meglio.Fin qui il meteo mi ha voluto bene. Scendo a Mezzane e giro sulla salita per Postuman. Osservo il cielo e mi sembra che si stia rasserenando. Bastardo meteo mi ha teso una trappola, una nuvola nascosta le case di Pian mi stava aspettando. Inizia a piovere e man mano che si sale si fa sempre più fitta. Intanto aumento il ritmo, nei tratti più agile ho la sensazione di faticare mentre dove la salita si più dura le gambe sembrano trovare vigore. Passo Postuman e piove bene, arrivo a Pian e sembra che qualcuno mi lanci secchiate di acqua ghiacciata, facevano male in faccia, gli occhiali sono completamente pieni di ghiaccio. Non mi fermo anche perchè non ci sono ripari, continuo, scendo a Marcellise pensando di trovare più clemenza, invece è peggio. In discesa vado piano per non scivolare ma appena la strada spiana molino come un'elica di un bimotore. Quando passavo asciugavo l'acqua sull'asfalto, come Gosth Rider. Forse esagero? Si comunque senza tanta fatica ho mantenuto una velocità attorno ai 45/50 orari. Intanto continuava a piovere e passo il bivio per San Briccio, meglio così avrei preso ancora più acqua. In statale la musica è diversa. Vento contro che non molla un attimo. Fatalità ha voluto che trovassi un Contri autozai, mi metto in scia ma prendo troppa acqua dalla sua ruota, così lo passo. Alla rotonda di Vago mi si affianca e iniziamo a chiacchierare, così sento meno il freddo. Mi dice che conosce Dario Jet e Beghini, conosciuti ad una Parigi Brest di qualche anno fa. Guardandolo dovrebbe essere un abituè delle randonee, ha i fari fissi e la dinamo nel mozzo davanti. A Strà di Caldiero mi saluta e gira per andare a Tregnago, così affronto i rimanenti 10km in solitudine. Il vento contro c'è ancora, ma stranamente non influisce sulla velocità, pedalo agile e riesco a mantenere l'andatura oltre i 30 orari, a volte raggiungo i 40 e così sfrutto la scia delle macchine. Così in una manciata di minuti arrivo a casa. Un bel giro di sfogo, che oggi purtroppo ne pago le conseguenze, bel raffreddore, il terzo di quest'anno.
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