venerdì 15 luglio 2011

RIFLESSIONI SUL TOUR

A grande richiesta da parte dei media mi è stato chiesto di scrivere alcuni riflessioni riguardo al Tour de France. Tale articolo sarà pubblicato domani sulla Gazzetta dello Sport, nella sezione degli annunci dedicata a PRESTAZIONI... AHAHAHAHAHAHAH AH. Me la rido da solo e me sbogolo da solo. Della serie '' lodate sesto che te ghe un bon manego'' oppure '' ridi ridi che la mama la ga fatto i gnochi''. Ah oncò se magna gnocchi con la cannella, non i me piase.
Ieri vedendo la tappa mi sono commosso, ero felice come un bimbo piccolo, vedere Basso e Cunego li davanti come protagonisti mi faceva saltare sulla poltrona. Tanto tempo abbiamo visto il solito monologo che aveva visto come protagonista Contador. La progressione di Frank Schlech a prima vista mi ha fatto impressione, sembrava su un una moto, li ha lasciati tutti li sui pedali, ma a fine gara sentendo parlare Basso, non era nemmeno stanco ho pensato che l'ha lasciato andare per risparmiare energie. Vedere Contador arrivare staccato significa che anche lui è un umano che ha le sue giornate no. Il bello è che i nostri non si sono limitati a stare con i primi ma l'hanno fatta da protagonisti, soprattutto Basso, esteticamente è il più bello sulla bici, non si muove con le spalle ha una cadenza di pedalata impressionante, le tiene sempre sulle 90 anche quando allunga, butta giù qualche dente e aumenta. Questo lo può fare chi è in una forma strabiliante. Cunego è sempre rimasto li gli altri aumentavano lui con il suo ritmo si riportava sotto, secondo me è quello che tra i primi si è risparmiato di più. Sarò di parte perchè Cunego è il mio preferito. La differenza tra Basso e Damiano è che il primo sà di essere in forma l'altro ha provato a vedere se ce la fa a stare con i primi. Era sempre agile raramente scalava qualche dente, aumentava i giri senza forzare troppo. Non è bellissimo da vedere sulla bici, ma non molla mai, ha una grande forza di volontà, è il mio preferito sia perchè è di Verona, ma anche perchè rispecchia un pò il mio carattere.
Per quel che riguarda Contador, non era leggero come di solito, lo vedevo pesante e affaticato. I cronisti dicevano di vederlo bene e che avrebbe attaccato, boh ho pensato che non ci azzecco mai e che di bici non capisco un piffero. Invece gaveo rason, lo si vedeva dondolare, bocca aperta, gamba che sprofondava e poi era lenta a tornare su. ALà IGNORANTI, l'anno prossimo vengo io a fare l'opinionista al giro e al tour. Alla fine per concludere la mia riflessione è inutile dire una cosa: FORZA CUNEGO

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