In piazza alle 9:00 domenica eravamo circa 10-11 i componenti del giro, che si può definire la classica invernale dell'Hellas Monteforte. Giro che ci ha visto affrontare la salita che da Brendola porta a Perarolo, poi San Gottardo con i suoi saliscendi, Barbarano, Taore e Bocca d'Ascesa. Un totale di 70 e rotti km. L'andatura è stata la tipica di questo periodo, alla volemose e abbraccemose più forte che si può. Treanta orari in piano e in salita ognuno col suo passo. A dire la verità c'era qualcuno che aveva forse qualche rabbia repressa e lanciava qualche scatto ma era come neve al sole, si scioglieva appena vedeva che nel gruppo non esisteva alcuna velleità agonistica. Tanto ridere quello si, soprattutto con Dario Hair che non ha fatto rimpiangere l'assenza del Pirata. L'obbiettivo era Pedrosa; ad ogni scatto dell'amico di Luca M, veniva invitato in maniera forte a riprenderlo. Urla e schiamazzi partivano dalla pancia del gruppo e Pedrosa, per gli amici intimi chiamato ''Piciù?'', partiva a razzo.Sembravamo un gregge di pecore che gironzolava per i monti Berici. Ma alla fine chi se frega se invece di essere forti in bici, siamo forti nel far casino. Alla fine del giro mi è rimasto un dubbio, sono giorni che non dormo, ma la sella di ''qualcuno'' invece di abbassarla di mezzo centimetro, si fosse abbassata di 5 millimetri, sarebbe stato troppo?Mah...... Quanto ridere.
Ho faticato non poco domenica nel trattenermi sulle rampe di San Gottardo. Solo su una ho sgranato qualche dente per salire forte, ma le gambe dopo pochi metri chiamavano help help. Ho tenuto sempre i battiti sotto i 170, salivo agile. Comunque sento i lavori pesanti che sto facendo in questo periodo. E' un segreto, per non svelare le velleità per la prossima stagione.
Tremate, perchè questa primavera se siete in giro in bici e sentite un turbine di vento che prima vi risucchia, poi vi sposta verso l'esterno, non chiedetevi cos'è stato, esclamate solo: ah è passato il Mante.
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