giovedì 31 maggio 2012

I GIORNI DEL CICLISTA

Una considerazione stupida è il risultato della mia mente bacata; quale ciclista incontriamo nei vari giorni della settimana e nei vari orari? Nei giorni lavorativi si incontrano ciclisti di vario tipo, dal pensionato all'amatore agonista a colui che cavalca la bici  quando spunta il caldo magari per perdere peso; ma è il fine settimana che le classi dei ciclisti si distinguono. Una volta parlando con Matteo mi ha detto: al sabato si incontrano quelli presi per bene e non hanno problemi di lavoro, alla domenica coloro che rubano una mattinata a famiglia e al sonno. In effetti ha ragione, il sabato non saprei perchè lavoro sempre e non sono mai salito in bici, ma la domenica è vero, rubo la mattinata a famiglia e al sonno e il livello è pari al mio, logicamente più o meno. Aggiungo il lunedì: è il mio giorno libero e di conseguenza è il giorno che il tempo dedicato alla bici equivale alla domenica. Di solito parto verso le due del pomeriggio e raramente incontro altri biker. Posso confermare con assoluta certezza che i rari ciclisti che trovo sono tutti pensionati. Quindi il lunedì è il giorno dei pensionati. Li passo tutti, quasi . Lo scorso anno sulla salita di Castelvero ho raggiunto un gruppo di età media 60 anni. Mi sono accodato a loro in pianura e all'inizio salita non potevo rimanere in coda ancora. Scherziamo qualcuno poteva essere mio nonno. La salita inizialmente è dura e continua così fino al paese, poi la pendenza si fa più agevole fino alla pala. Convinto di lasciarli tutti dietro parto subito con un rapporto impegnativo per far vedere loro che non faccio fatica. Salgo sui pedali come Contador, penso di essere solo, ma..... dietro si sono infilati 4 del gruppo. Mi giro la loro età è oltre i 60 anni, hanno bici non recentissime. L'orgoglio mi dice che non è possibile, aumento il ritmo, i battiti salgono a 185, sono ancora li, cazzo uno mi affianca, se non fosse per i capelli bianchi sembrerebbe un prof. Depilato, magro, sembrava Birtele con i capelli. Arrivo al paese e sono tutti 4 a ruota, io sono al gancio, di più non avevo, penso che fra poco mi passeranno, un lampo di genio mi dice di girare verso Vestena, ma la strada è interrotta dalla frana...... Cazzo no.
Mi fermo.... dico no dai mi suona il cell..... faccio finta di rispondere..... non ne avevo più li osservo mentre salgono, sembravano caprioli. Il morale mi va sotto i tacchi, la testa volevo metterla in mezzo ai raggi, il primo istinto era di buttare la bici nel burrone di sotto, poi penso che è meglio di no, è nuova. Giro la bici e torno a casa, Laura mi chiede perchè già a casa? Rispondo che un gruppo di anzianotti mi ha passato in salita. Lei ride si mette a piangere da quanto ride.........
Dopo un anno ho avuto il coraggio di scriverlo, adesso ogni lunedì esco con l'angoscia che qualche pensionato si accodi alla ruota e che mi faccia mangiare il suo copertone in salita.

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