martedì 29 maggio 2012

LESSINIA LEGGEND, LA MIA LEGGENDARIA DORMITA

Ore 5:00 di domenica , suona la sveglia, allungo la mano, la spengo, mi stiro i muscoli, voglio alzarmi ma.....
Laura mi sveglia alle 6:15 Andrea guarda che ora è......
Cazzo la Lessinia Leggend, ormai è tardi, la verifica tessere è fino alle sette, vabbè resto a letto. Chiama i suoceri dopo che aggiungano un posto a tavola.Alle otto mi alzo e vado a farmi un giro buonanotte.
Ero indeciso se fare il classic o l'extreme e in questo caso il sonno ha deciso per me. Mi dispiace non essere stato presente, ma come dicevano una volta: prima o dopo anca el musso el crolla. Dopo una settimana come la scorsa, con Divinus, lavoro e i soliti ritmi frenetici mi hanno un pò affaticato. Quindi se non sono io che mi prendo una pausa è sempre il corpo che se la prende.
Domenica comunque devo dire che in solitaria mi non fatto un bel giro. I soliti posti sinceramente mi hanno un pò annoiato, così decido di tornare sulla Calvarina, per trovare la strada che mi permette di collegarmi con il passo del Roccolo, sopra a San Giovanni. Alle otto sono in strada Sarmazza, Sorio e su dal cimitero di Sorio. La salita è carina, mi permette di arrivare in cresta. Li c'è una strada, anzi molte strade si congiungono su questa strada. Sentieri con ghiaia, qualche tratto cementato, ma il bello arriva dopo.Si arriva tra campi di viti, a sx salgo verso l'Agugliana, a dx si scende verso l'obelisco di Sorio. Giro a sx, salita regolare, mai dura,
 al bivio con croce tengo a sx e dopo alcuni metri giro a destra, entro in campi di che ne so, penso ulivi, e seguo il sentiero, anzi provo vari sentieri, entrano in un bosco fitto.

 dentro e fuori da un sentiero, tecnico con sassi e scalini, ops questo è un scalino un pò troppo tecnico( rif a foto sopra).Giro la bici e via dentro un altro sentiero, fino a quando non esco sulla strada che mi porta a Santa Margherita,500 mteri su asfalto e trovo la contrada Omomorto.






di fronte c'è un sentiero che scende verso la vallata  dx.                                                                                                                                                                                    
Lo prendo e qui inizia lo spettacolo, almeno per me è così















Questo è il sentiero do fronte alla contrada. In alcuni punti è segnalato con la freccia sotto. Cerco di seguirla, ma a volte manca e così improvviso scegliendo la strada che mi permette di stare il più possibile sul monte.

I sentieri sono tutti così, niente cemento, niente segni di trattori, manco di bici, boh

Questa è la vegetazione. La giungla del Vietnam, tutto tra alberi, sentieri che alternano discese a tratti ripidi in salita, tutto un saliscendi continuo.
 Non manca neanche un ponticello, carino

... e alberi caduti, si aggira arrampicandosi, prima la persona poi si tira su la bici. Il sentiero è dietro l'albero caduto. Da qui si continua con saliscendi, discese scorrevoli e rampe dritte. Il terreno è morbido, non oso immaginare come possa essere dopo giorni di pioggia, penso sia come le sabbie mobili. Arrivo sulla strada asfaltata che sale da Arzignano a S. Margherita. Si scende e al primo gruppo di case si gira a sx, tra un muro e capitello, c'è un sentiero, si sale su strada con ghiaia, poi ad un bivio si tiene la sx su strada sottobosco, si arriva al passo del formaio, seguire asfaltata fino alla base e seguire la sterrata verso l'agriturismo, strada dritta che mi porta al Roccolo. Li urlo di rocky balboa, perchè ho trovato 30km abbondanti mai fatti.
Girando così a casaccio ho scoperto molti dettagli per orientarmi: ogni insenatura del monte creata anche da un fosso, è seguita da un sentiero che sale in vetta, nel bosco riesco orientarmi osservando la muffa sui sassi, essa si forma sempre verso nord, così so dove sto andando e cosa c'è più o meno in quella direzione.
Scendo a S. Giovanni Ilarione, inizia a farsi tardi, ma la voglia di avventura è tanta. Mentre scendo penso che il fiume Tramigna ha una sterrata che lo affinca fino a Cazzano, il Progno idem fino a Giazza, il Chiampo lo stesso, vuoi che l'Alpone non abbia una sterrata che lo affianca? Alla cava di basalto, poco dopo le Boarie giro su strada che entra in un campo, arrivo fino all'Alpone, il ponte non c'è, vabbè Indiana Jones è il mio secondo nome, entro nel letto del fiume, mi lavo fino alle ginocchia, ebbene trovo mezza sterrata che a dx torna a S. Giovanni, mentre a sx scendo a Montecchia. Tra asfalto e sassi arrivo in piazza a Montecchia. Soddisfatto torno a casa, ho scoperto nuove strade, vicino a casa.

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