martedì 21 febbraio 2012

ESPLORANDO LA CALVARINA

Giornata grigia quella di domenica. In solitudine alle 9 parto in mtb. Il resto della squadra era al lago, io ne approfitto per esplorare la Calvarina. Gli sterrati iniziali li ho conosciuti leggendo qualche traccia; ma per quanto leggi non sarà mai attendibile la descrizione. La maggior parte del giro l'ho fatta ad orientamento. La prima salita è stata la valdoro, parte a fianco del cimitero di Sorio. Da li si sale dovrei essere scollinato dopo 2km a Selva di Montebello, invece dopo 5km di salita a tratti duretta, sbuco tra Agugliana e S. Margherita. Meglio così sono già sul crinale dei monti così ogni sterrata che deciderò di prendere è in discesa. Il paesaggio in questi primi km non è molto diverso da quello che di solito incontro nei nostri monti. E' un bel sterrato largo che passa tra varie case e aziende agricole. In lontananza vedo un campanile e penso che arriverò là. Invece passo sotto un bosco e tengo la sinistra. Entro tra la vegetazione in una specie di labirinto di single track a volte tecnici, sbuco in un prato che confina con una asfaltata. Incontro un runner e gli chiedo dove sono e lui mi dice che è la strada tra Agugliana e Santa Margherita, li poco lontano c'è la contrada Omomorto. Mi illumino, in qualche libro sulla resistenza avevo letto che in quel luogo è stato ucciso Luciano Dal Cero, partigiano che si è distinto nella Valdalpone. Così cerco in ogni sentiero che scende verso Roncà la lapide dell'evento, ma non l'ho trovata anche perchè tutte le sterrate finiscono tra la vegetazione. E' un continuo dentro e fuori tra prati e boschi. Rassegnato decido di continuare su asfalto fino a casa. Poi vedo un sentiero che scende in un'ansa dei monti, lo prendo e seguo la strada. Ci sono sassi, pantano, neve. La vegetazione è aspra, l'erba è verde smeraldo, gli alberi sono fitti, mi sembra di essere in Hamburgher Hill o Platoon. Sembra la giungla del Vietnam. Mai come questa volta ho bestemmiato perchè non avevo la macchina digitale. Un paesaggio completamente diverso dal solito, non è alta montagna, nemmeno collina, non saprei definirlo, direi proprio giungla. Trovo vari torrenti che scendono ripidi a valle, hanno scavato il monte in profondità, formando delle cascate che con il freddo delle scorse settimane sono completamente ghiacciate. Muri di ghiaccio alti 10 metri, situazioni del genere li avevo visti solo in foto, ora sono dal vivo. Il terreno è viscido, la terra è fango viscido simile a colla, a volte pedalo e sono fermo, la ruota dietro sembra affondare nelle sabbie mobili. Non sembra una zona molto battuta da ciclisti, sul sentiero si vedono i segni di cingoli, ma bici o moto da cross nemmeno l'ombra. La strada scende ripida per poche centinaia di metri poi risale ripida; è un continuo cambio di pendenza. Incontro una miriade di sentieri che si incrociano, ma avendo la vetta del monte a sinistra preferisco tenere la via mancina. Percorro anche un tratto di sentiero segnalato con una freccia di legno con scritto ''sentiero''. Non sapevo dove sarei finito, non sapevo orientarmi, la vegetazione è veramente fitta. Guardando ''Wild oltre natura'', ho imparato a capire dov'è il nord guardando il muschio che si forma sui sassi e dove si mantiene di più. Così mi sono reso conto che stavo avanzando verso nord, ma non sapevo in quale territorio ero. Dopo quasi 7-8km di sterrato boscoso arrivo su asfalto, dopo aver attraversato un gruppo di case. Guardo la cassetta della posta di una di queste case e vedo che sono nel comune di Arzignano. Pensavo di essere molto più a nord, quella è la strada che scende da Santa Margherita verso Arzignano. Praticamente la distanza che da S. Margherita all'Agugliana è di pochi km, ma nella valle sottostante verso Arzignano si snodano quasi 10km di sentieri. Veramente sembra un labirinto, mi sono divertito. Scendo a Roncà e su strade di campi arrivo a casa, ho la mtb, il bitume lo lascio alla bdc. Questa è un'immagine che ho trovato in rete riguardo al paesaggio che ho incontrato domenica

1 commento:

  1. OLTRE AD ESSERE UN BRAVO CICLISTA HELLAS MONTEFORTE. ABBIAMO SCOPERTO UN GRANDE POETA .

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