venerdì 18 novembre 2011

DA PROVARE..... PER ME DA RIFARE

Per quello che vale per me è da ripetere, ad altri consiglio di provare. Correre di sera con la nebbia. L'unico punto luce il faretto sulla fronte. Ho scelto un percorso buio, la pista ciclabile che mi porta a Costalunga, andata e ritorno, giro del quartiere, giro del paese e casa. Di solito quando corro presto attenzione ai battiti, al respiro, alla falcata. Ieri sera no. Sono andato a sensazione l'unico mia attenzione era osservare la nebbia che mi veniva incontro. Questo fumo a goccioline microscopiche che si notava sul fascio di luce del faretto rendeva l'atmosfera irreale. Correre al buio con la nebbia può mettere paura, questo sarebbe la prima reazione; invece no. E' veramente difficile trovare le parole per descrivere la sensazione. La paura che salti fuori Abdul o anche Arturo( i nomi non sono riferiti a persone, ma ad eventuali rime), che magari non hanno i miei stessi gusti..., la paura che qualche bestia strana esca per mangiarti un polpaccio o altri timori, con la presenza della nebbia svaniscono. Essa toglie tutto ciò che ti sta attorno, non vedi che i due metri davanti a te, ti avvolge quasi come volesse proteggerti. Ti senti sicuro, anzi mentre fatichi a correre, devia i pensieri verso altre fantasie. Un momento osservando il fascio di luce pensi di essere Tony Manero che entra in discoteca, un altro istante vuoi raggiungere il punto luce davanti a te allungando la gamba, poi immagini di volare tra le nuvole. La nebbia sembra che voglia coccolarti ti crea un'intimità tra la tua persona e lei. Quando incroci qualcuno che come te corre, ne ho incontrati un bel pò ieri sera, interrompe questa intimità che si era formata.
Tutte queste sensazioni si provano se si presta la giusta attenzione a quello che sta attorno, in questo caso siamo circondati dal niente, ma a volte anche il niente può dirti qualcosa.
In bici è difficile apprezzare questo, senti troppo il freddo, l'unico tuo pensiero è salire in quota raggiungere il sole e osservare la panna montata che sta sotto, un panorama stupendo, un mare di schiuma che sta bagnando coloro che stanno sotto, ma te che hai la bici ti sei salvato.
Quando invece si esce con l'assillo del tempo e della prestazione non ci rendiamo conto di nessuna delle situazioni sopra descritte. Vediamo il conta km, i battiti, l'altro compagno se ci supera, ma non notiamo il contorno. Non è male perchè anch'io sono piuttosto competitivo e un pò di competizione sfoga i pensieri repressi, ma ogni cosa va con il suo tempo.

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