venerdì 6 maggio 2011

GIOVEDì 5/05/2011 DIVINUS IN ASSETTO DA GARA

Ore 19:00 salgo in sella alla mia saltafossi. Nesunn obbiettivo, ho il faro l'idea è di pedalare fin quando inizia a fare buio, poi avrei girato la bici e sarei tornato a casa. Così non è stato. Pedalo tranquillamente sulle nostre colline, il sole è al tramonto ma mi da ancora un'oretta e mezza di luce penso. Alla croce prima di Fittà mi giro e vedo una sagoma familiare che si oppone allo sfondo giallastro del tramonto. Sta salendo di gran carriera, sembra veramente cattivo, ogni pedalata pare che stacchi il cemento dalla strada. E' Matteo, gia li le mie idee svaniscono, lo aspetto e mi dice: Nemo, fo el giro della Divinus- Balbetto, mi sento una ghigliottina che incrocia il mio collo: vvvvvabbbbbè- è stata la mia risposta. Mi metto in coda, il suo passo è veramente forte. Aumento il mio ritmo, sul falsopiano non lo perdo ma su salita si allontana. Il ragazzo ha una gran gamba, il suo motore batte bene in testa. Il mio è un diesel che va a benzina agricola in confronto. Sbuffo, sudo come un cammello, fatico come una bestia. Il momento più critico arriva in prossimità del monte Cimo e continua fino al gpm del percorso. Ad ogni rampa che si impenna prendo circa 30 secondi, riesco a tenerlo massimo 50 metri. Ho fatto veramente fatica, nelle discese invece non lo mollo, non sono impegnative, sono scorrevoli e basta impostare bene la curva. Ginocchio fuori piega colpo di reni nei tornanti e come dice Guido Meda:- TUTTI IN PIEDI SUL DIVANO, CHE SPETTACOLO-. Finisce il vaio dei Finetti in discesa e inizia la salita. Le mie gambe girano meglio sembra che per strada qualcuno mi abbia tolto i fermi del limitatore, chissà cosa succede al corpo umano in certe situazioni. Matteo mi stacca ma non più di tanto, lo sento ancora che ''suppia'' per la fatica, è li a 10 metri. Lo perdo un pò nel finale perchè come spesso mi capita mi guardo attorno per osservare il paesaggio. Cerco la solita lapide del partigiano che è sulla parte più alta della strada nel versante del Capitello di S.Anna. Per chi non lo sapesse sono un appassionato di ricordi di guerra. Tra la valle d'Illasi e Valdalpone ne ho trovate 5, ma dovrebbero essercene ancora secondo quanto scritto nei libri. Tornando al giro adesso sto bene la mia condizione è cresciuta e forse quella di Matteo è calata. Azzo non può tenere il ritmo di prima per 50km. In discesa non lo mollo e nelle salite sono li, gli ciuccio la ruota. Memorabile per me la salita del Pigno; mi sono dimenticato di mettere il 27 ad inizio salita e se lo metto adesso le gambe fanno giri a vuoto, così tengo il 40, prima rampa non mi accorgo di averla fatta e adesso mi aspetta la seconda più dura. Aspetto il suo attacco e penso di limitare i danni aumentando un pò il ritmo. Eccolo parte in progressione, rispondo e non lo mollo gli vado a fianco mi stupisco la mia ruota davanti lo passa, mollo un pò e riaccelero, faccio l'elastico alla fine scolliniamo alla pari. Qui il giro finisce torniamo a casa. Divinus Bike conclusa in 2ore e 15min e una grossa tirata di collo per me sopprattutto nella prima parte di percorso. Concludo dicendo che la mia condizione fisica non mi soddisfa, sono in overtraining. I battiti sono alti alla mattina e prima dii andare a letto. Appena riposo un pò mi scendono a 38, mi devo fermare un pò, ma la bici è come una droga non riesco a farne a meno. Per quel che riguarda Matteo lo vedo in gran forma, fa girare i pedali come eliche. è veramente cattivo vederlo in bici.

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