martedì 28 giugno 2011

MONDIALI AL MONTELLO

Inutile dire chi ha vinto, penso che ormai lo sappiate tutti. Racconterò la cronaca della mia splendida giornata. Arrivo a Montebelluna alle 20 di sabato, montiamo in 3 minuti la nuova tenda e via a cena. Mattina svegli alle 05:30, io ero addetto alle griglie di partenza e nei passaggi pedonali nella zona arrivo. Non ci avevo pensato prima, ma questi ruoli sono veramente i migliori per gustarsi tutto un evento di questo genere. Alle griglie dovevo indirizzare i biker nelle loro griglie, poi dovevo indicare la strada migliore per proprietari degli stand. Partiti gli amatori liberiamo la strada dalle transenne e via nella zona di partenza per creare i box. Ero l'addetto a fare entrare gli addetti e i prof nella zona box. Tutti li ho visti, CELESTINO, DEHO, DE BERTOLIS, CATTANEO,SAUSER, ABSALON e altri. Tra le donne Paola Pezzo simpatica e tutte le prof della gara femminile. La fatica di spostare le transenne e robe varie è stata compensata nel guardare nei minimi particolari le bici e i fisici dei concorrenti. Quasi tutti i maschi avevano la 29 e montavano la doppia come la mia 40/27 alcuni la 42/27. Mega leggere con il mozzo posteriore che gracchiava meravigliosamente( personalmente mi piace quel rumore grgreg). I fisici mega tirati, magrissimi al limite dell'anoressia. La più magra è Anna Ferrari, ha le braccia grosse come un mio alluce. Celestino secondo me era quello più tirato, Absalon sembrava un attaccapanni, Deho anche da fermo sembra un trattore. Il resto degli italiani sono tutti piccoli e magri. Quasi tutti sono partiti con le tasche vuote e una borraccia, durante il percorso avevano il loro staff per l'assistenza; gli unici che erano da soli i due giapponesi. Avevano le tasche piene, più una cartuccera con dentro vari alimenti, due borracce e le bici che in due valevano quanto la mia, mi sono sentito un vip in quel momento. Il momento migliore è stato quando sono entrate nei box le ragazze, stranamente tutte carine, magre e molto femminili. Altre volte ho visto nelle granfondo concorrenti femminili, ma quasi tutte con lineamenti molto mascolini, queste no. Partiti i vip mi sono concesso un caffè veloce, e via al passaggio pedonale. Sotto il sole dalle 11 fino alle 17. Non c'è posizione migliore per vedere una gara di mtb, pensavo di riuscire a fare qualche foto ma o le foto o lasciavo che i pedoni fossero investiti dalle bici. Una scena memorabile: premetto che avevamo l'ordine di fare uscire le moto di testa dalla nostra parte, sta arrivando il primo elite dietro ci sono 2 moto cross e uno scooter di radiocorsa. I cross capiscono che devono uscire, mentre lo scooter no, se non ci spostiamo ci avrebbe investito tutti. In quel momento alziamo le braccia e molliamo qualche imprecazione. Subito dopo suona il cell del presidente è Matteo che scherzosamente ci rimprovera di non aver fermato la moto, gli chiede dov'è e lui risponde che sta vedendo la gara in internet, bellissimo. Alla sera ho visto il servizio di Raisport sul mondiale e questa scena si vede benissimo: passa il primo, i cross si fermano, lo scooter no, l'immagine sullo sfondo ci vede noi che allarghiamo le braccia e il labiale è molto intuibile:'' CI GHE NELL'ORTO''.
Mia moglie era la CHAMPELON (spero si scriva così), era addetta all'antidoping, la spiona dell'antidoping, controllava cosa prendeva l'atleta sorteggiata dopo che era arrivata. Mi ha raccontato la sua avventura e raccontarla è praticamente impossibile, dico solo che questi controlli sono molto severi e rigorosi, se l'atleta dopato non viene beccato è solo perchè esiste una sostanza che non si riconosce dagli esami, altrimenti è impossibile sfuggireagli esami. Questa esperienza mi ha fatto capire che tipo di lavoro c'è dietro a quello che vediamo alla tv, in una gara di ciclismo.

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