mercoledì 17 agosto 2011

I 4 PASSI LI ABBIAMO ANCHE QUA

Domenica 14 agosto un tappone, dove ha tolto la parola anche ai più loquaci. 4 sono stati i passi: Passo della Mona, chiamato così non l'ho inventato io, preso dal versante di San Giovanni, Passo di Santa Caterina, Passo dello Zovo, Pria bona( senza Passo). 7 i protagonisti il sottoscritto, Gian, Matteo, Edoardo, Luca S, Andrea B e il mitico Pantano detto il pirata ( solo per la quasi omonimia a Pantani). Ore 08:00 si parte verso SanGiovanni Ilarione andatura regolare per scaldarsi, poi in piazza si sale verso la località Castello. Una salita che di prima mattina ma penso anche dopo pranzo fa vedere le stelle. 2km con tornanti che invece di far rifiatare tolgono il fiato. Non conosco la pendenza, ma è tosta e qui i tosti si fanno avanti. Parte Andrea B, seguito da Edoardo e Luca, Matteo aumenta il passo io controllo la situazione, salgo in progressione mentre il resto del gruppo si sfilaccia. Supero Andrea e tengo Matteo a vista, gli altri sono li poco lontani, A Castello dove la pendenza diminuisce, sgrano un paio denti e li riprendo e rimango con i big fino allo scollinamento al Passo della Mona. Non so se hanno rallentato il passo finita la pendenza più dura o io sono stato bravo a riprenderli, diciamo che non li avevo molto lontani così stringendo un pò i denti li ho ripresi, quindi sono stato bravo ahahahahah. Discesa a Chiampo in gruppo compatto, poi svolta a sinistra direzione Crespadoro. La prossima salita porta ad Altissimo, nessuno l'ha mai fatta, studio i cartelli e mi rendo conto che l'ascesa sarà piuttosto lunga. Fino ad Altissimo sono 6km duretti, dove Luca, Matteo e Edoardo partono come caccia, nemmeno aumento il ritmo, salgo regolare, stacco il Pirata, che già qui parla un pò meno, Andrea e il Gian. Mi ritrovo solo, gli apripista non li vedo più, gli inseguitori nemmeno. Arrivo ad Altissimo e la strada sale ancora direzione Valdagno, continuo il mio inseguimento dei fuggitivi. Aumento la velocità nei rettilinei mi alzo sui pedali, il cuore batte a 189, ma non li vedo mi spremo come un limone, li riprenderò prima o poi, la salita è lunga non possono essere saliti con il passo di prima. Arrivo al gpm, non vedo nessuna faccia a me nota, penso so primo e li go superà senza accorgermene, alzo le braccia in segno di vittoria, firmo autografi e magliette; ou svegliate te ghe sbaglià strada, è una vocina dentro me che mi rimbomba in testa. Questa vocina si fa sempre più insistente, giro la bici e scendo verso Altissimo, dopo 2km li ritrovo, si erano fermati ad una fontana in paese e non ci eravamo visti, così mi rifaccio quei 2km di salita fino al Passo di S. Caterina che non sono nemmeno facili, ma l'andatura è di conserva, meno male perchè ero un pò cotto.
Sosta al bar, poi giù a Valdagno, bellissima discesa, con curve che si possono pennellare alla perfezione, ci riuniamo allo stop e prendiamo la strada verso Schio, Passo dello Zovo. Io e Edoardo eravamo gli unici ad averlo fatto in discesa; il ricordo non era dei migliori. Sono 6km piuttosto impegnativi. All'inizio salita siamo a ranghi compatti, ci si scambia qualche parola, ma stranamente il Pirata pronuncia qualche sostantivo, per lui sarà una giornata da tregenda oggi. Il primo a dare il via alle danze è Andrea e i soliti 3 partono all'arrembaggio. Io rimango seduto, sarà per me la peggior salita di giornata, mi ritornavano su i panini mangiati prima, stacco il Gian, Andrea è li a vista e aspetto un pò per riprenderlo, ho paura di spremere tutte le energie, forse ho aspettato troppo, perchè la salita è finita. Certo che se penso a Luca, Matteo e Edoardo hanno una gamba impressionante, salgono in progressione, continuano ad aumentare la velocità, mentre io sono più da sparata iniziale per poi salire costante; purtroppo la sparata non riesco mai a farla, mi anticipano sempre e li devo sempre inseguire,senza quasi mai riprenderli. Un tratto di pianura ci aspetta da Schio a Malo, il Pirata cala la bandana dopo una sparata ai 47orari del Gian, è andato in crisi di fame, sete, di gambe. Le uniche parole che pronunciava erano:- SO A SECCO- Non teneva più i 30orari e così ci aspettiamo.
Purtroppo per lui e per tutti c'era un'altro passo, la Priabona. Una salita facile, ma presa con il ritmo giusto può far male. Parte il Gian seguito da Luca, l'azione è buona fa selezione anche se è solo all'inizio, io li lascio andare e così fanno anche Matteo e Andrea. Il pirata si stacca, così Edoardo resta con lui. Suona un telefono è quello del Gian, la Paola lo chiama e lui risponde, così l'azione sfuma per una invasione di campo. Luca si fa riprendere e il gruppetto di testa è formato da 4 persone. L'andatura aumenta, Andrea sale di padella, non fatico a tenere il passo, salgo agile come ultimamente sto facendo. Poi Luca lo passa e fa una progressione che mi fanno urlare le gambe, ma resto dentro alla fuga fino all'ultimo tornante, poi li mando a quel paese, poco dopo si stacca anche Andrea, rimangono in due al comando, Luca e Matteo la vittoria è un gioco tra loro due ormai e chi l'ha spuntata...? non lo so perchè ero dietro la curva. Comunque al termine della salita ho sgranato qualche dente e le gambe giravano meglio, quindi da oggi chi mi ripeterà che devo essere più agile lo manderò in quel paese con agilità. Mi trovo meglio se salgo con un rapporto duro, i battiti sono più bassi e posso cambiare il ritmo.
Questo è stato l'ultimo gpm di giornata, gli ultimi 30km sono pianeggianti. Sono stati affrontati in gruppo, per consentire al pirata di rimanere in compagnia. Per lui è stata una giornata tragica dal punto di vista fisico, è andato in crisi a 60km dall'arrivo, non ha voluto fermarsi al rifornimento, voleva fare l'eroe. Nello stesso tempo può essere soddisfatto per aver concluso in bici 108km, con tanta salita dove nessuno si è risparmiato, per questo può essere ritenuta la sua impresa leggendaria, quindi per il pirata è stata una giornata di tregenda.

Nessun commento:

Posta un commento

E TE COSA NE DICI?