Nonostante il clima ancora estivo di questo periodo, si inizia a pensare cosa fare nei mesi che stanno per arrivare. Per i malati di fatica come me questo è un vero tormentone. Non da farne una malattia, ma ogni tanto rifletto. Penso che sia un fatto conosciuto a tutti che in uno sport dove si richiede una grossa dose di impegno fisico vengono rilasciate nel nostro organismo le endorfine. Esse ci fanno sentire bene, ci rendono tranquilli e felici (almeno nel mio caso è così). Quando il loro effetto svanisce, parlo dopo un giorno o due, sentiamo il bisogno di nuovo di far fatica. Provocano dipendenza ed è per questo che di fronte agli occhi di qualcuno che non condivide la nostra attività possiamo apparire autolesionisti. Non è la prima volta che mi sento dire:'' Ma chi te lo fa fare faticare in quella maniera, quando seduti sul divano si sta tanto bene.'' Inizialmente la mia risposta era DEHIHOHOHO. Dopo essermi documentato ora rispondo che sono le endorfine, ma la controrisposta spesso è AHNN VA BEN.
Anche la cocaina rilascia una grossa dose di endorfine, ma vedendo gli effetti indesiderati e il suo costo penso che questa opzione la scarterò.
Quindi non mi resta altro che faticare. Nuoto, corsa a piedi e la bici sono gli sport che richiedono un grosso impegno fisico. Sono 3 attività che modestamente so fare. L'anno scorso ho fatto da novembre a gennaio 3 giorni la settimana di piscina. Questo perchè il tempo era sempre piovoso, anche la domenica. Quindi la bici in questi tre mesi è rimasta ferma ai box. Nuotare avanti indietro sempre in affanno muovendo braccia e gambe solo per macinare vasche, mi rendeva il nuoto noioso. Fortunatamente mia moglie è istruttrice di nuoto e dopo tante bacchettate e consigli su come migliorare i vari stili ho imparato a nuotare nel vero senso della parola. La mia difficoltà era riuscire ad andare piano in vasca, andare veloci muovendo braccia e gambe è facile, ma alla distanza stanca e basta. Affinare i movimenti, curare le bracciate, cercare di muovere il meno possibile le gambe e usarle solo come stabilizzatori mi ha permesso di nuotare lo stile libero anche con una frequenza cardiaca bassa. Questo ha reso molto vario il lavoro in piscina, potevo alternare vasche veloci ad altre di recupero, altre volte lavoravo sulla respirazione ogni due o ogni quattro bracciate. Nello stile rana quando ho capito che la gambata va fatta in diagonale verso il basso allargandole il meno possibile ho iniziato a fare vasche tenendo le braccia dietro la schiena, questo ha aiutato a potenziare le gambe. Anche il dorso è sulla falsariga dello stile solo che è al contrario. Miglioramenti nel ciclismo li ho notati sulla attività cardiovascolare e sulla respirazione. Nonostante tutto il nuoto non è molto compatibile con la bici; motivo aumento di massa muscolare e di peso. Ho aumentato la potenza, nelle salite corte o su terreni ondulati non ci sono problemi; difficoltà le incontro su salite lunghe dove accumulo distacchi consistenti da chi pesa 60kg e sale in agilità.
Anche la corsa a piedi non disdegno, solo che è molto più traumatica per articolazioni e muscolatura. La bici penso che quest'inverno resterà quasi sempre in garage, quindi dovrò scegliere o meglio alternare questi sport. Nel frattempo mi sono iscritto con il team ad una decina di lezioni di spinning, anche se sulla sua efficacia sono un pò scettico, ma l'importante è stare in compagnia. Non sono ossessionato dalla preparazione e dalle tabelle, ma mi piace tenermi in forma senza annoiarmi. Penso quindi che farò un pò di tutto alternandoli settimanalmente.
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