martedì 11 ottobre 2011

MEDIO FONDO BENINI: CHE SPETTACOLO

Solo questa parola continuava a rimbombarmi domenica in gara. ''Spettacolo'', ogni passaggio un pò particolare in sottovoce mi dicevo che spettacolo. A volte facevo anche il rumore della moto, wram wram. Il percorso vedeva in dettaglio una salita iniziale di 6km in asfalto, poi iniziava una serie di singletrack tra i boschi, alternati ogni tanto da passaggi tra vegetazione aspra. Bello bello e ancora bello, domenica quando sono andato a letto, chiudendo gli occhi mi vedevo ancora i sentieri stretti che correvano sotto le mie ruote.
Il team Hellas era presente con 4 componenti: Luca, Edoardo, Matteo e il Mante. Eccetto la mia, la prestazione del team è stata veramente onorevole. I tre li ho visti solo alla partenza e all'arrivo, ma dai racconti posso ricostruire la loro gara. Praticamente se la sono giocata alla pari. Erano sempre li, poi Luca ha allungato ma un errore di percorso gli ha fatto perdere qualche minuto, tagliando il traguardo in 1ora e 34 che gli vale la 9 posizione di categoria, Matteo e Edoardo sono stati sempre li l'uno accanto all'altro, prima tira uno poi l'altro, alla fine arriveranno in 1ora e 35, che vale il 12 e 13 posto, una manciata di secondi non hanno permesso loro di andare a premio. Questa è solo sfiga, niente di più.
E io? Beh c'è da dire che le gambe stanno bene, ma non ci vogliono solo quelle. Mancava la zucca, anzi diciamo che l'embolo agonistico era ancora a letto. Sabato l'avevo detto, che il mio spirito agonistico era in naftalina. Poi c'è da dire che come ogni persona, almeno penso, ho dei rituali da fare al mattino, specialmente le mattinate pre-gara. Quando il rituale non viene rispettato mentalmente può compromettere la prestazione. Quando la sveglia è suonata ho fatto la solita colazione a base di caffè al ginseng e panino alla marmellata. Questo è il processo nutritivo, poi c'è il processo di ''allegerimento'' del fisico che non descrivo. Il secondo processo non è stato messo in pratica nemmeno quando sono arrivato sul posto della gara. Ho corso con una zavorra, ahahahahah.
Ma questa non è una scusa degna per giustificare la mia gara. Nei primi 6km di salita su asfalto, ho pedalato da escursionista, osservavo il paesaggio, gli altri che mi passavano ed erano proprio tanti. Le gambe mi dicevano:- dai che pedalemo- ma la mia testa:-No aspetta che si svegli l'embolo- A momenti mi addormentavo sul manubrio della bici. Finita la salita si entrava nel bosco ma nemmeno li tra quei singletrack che invitavano un aumento ho cambiato passo. In discesa si mi sono stupito di alcuni miei passaggi; se fossi stato solo e mi avessi trovato di fronte quei passaggi tecnici, sarei sceso dalla bici. Domenica invece li ho fatti tutti sui pedali, anzi in alcune situazioni ho pure guadagnato qualche posizione. Non so da dove escano quelle manovre ancora oggi ci penso e mi chiedo come ho fatto. Forse ha ragione Edoardo quando dice che in gara è tutto più facile.
A 5km dall'arrivo sento un odore di naftalina, è l'embolo che si è svegliato e mi dice: sà dito pedalemo?- Le gambe:- l'era ora- Così su il 40 e fortuna ha voluto che mi trovassi assieme a 5 biker; così lancio loro sfida nella discesa cementata tengo il passo, poi in salita sgrano qualche dente e mi metto in coda al secondo, in una piccola discesa il gruppo si ricompatta e a 1 km dall'arrivo parto di potenza e taglio il traguardo per primo. Una piccola soddisfazione, in una giornata non proprio agonistica, ma che mi ha visto pedalare in un percorso spettacolare. Al traguardo arrivo che non sono nemmeno stanco, anzi ho l'embolo che è ancora li che rimbalza in testa e che vuole ancora ingaggiare battaglia, perfino in macchina al ritorno mi ha visto ingaggiare sfida con un'altra auto in porcillana. Non sono normale certe volte.

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